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La Polizia di Stato arresta due infermiere dell’ospedale di Vittoria (RG) per peculato.

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Squadra Mobile presso ospedale di Vittoria

Fondamentale la collaborazione della direzione sanitaria dell’ospedale “Guzzardi” di Vittoria.

La Polizia di Stato - Squadra Mobile - ha tratto in arresto V. O. e T. F., entrambe Vittoriesi, su disposizione della Procura della Repubblica di Ragusa, giusta ordinanza di custodia cautelare del GIP presso il Tribunale ibleo.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Ragusa, hanno messo in evidenza diverse fonti di prova a carico delle due infermiere, pertanto è stata richiesta l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, ottenuta dopo la valutazione positiva di quanto raccolto, da parte della Procura della Repubblica.

V. e T., in servizio entrambe presso il nosocomio di Vittoria, utilizzavano i presidi ospedalieri ed i farmaci nella loro disponibilità, come se fossero di loro proprietà, per somministrare terapie a pagamento ad ignari pazienti presso i loro domicili. Le due donne lavoravano privatamente, sia per case di cura, che per assistenze domiciliari ai pazienti dimessi dall’ospedale, offrendo un servizio “all inclusive”: il paziente non doveva comprare nulla in quanto, perlopiù, erano le stesse infermiere a procurare i medicinali ed altri presidi direttamente dalla farmacia ospedaliera o dai reparti. La Squadra Mobile ha potuto inoltre evidenziare alla Procura della Repubblica che le due infermiere svolgevano arbitrariamente ruoli che possono essere svolti solo da medici, difatti effettuavano terapie senza alcuna disposizione da parte di un medico, basandosi esclusivamente sull’esperienza maturata come infermiere. Si ricorda infatti che l’infermiere può solo somministrare medicinali prescritti da un medico e non di sua iniziativa. Le indagini hanno permesso di focalizzare l’attenzione sulle due infermiere, quando un soggetto, che voleva rimanere anonimo, ha telefonato alla direzione sanitaria del nosocomio per denunciare delle irregolarità all’interno dell’ospedale. Il medico che aveva ricevuto la telefonata ed il direttore sanitario, informavano subito dei fatti accaduti gli investigatori della Polizia di Stato, chiamata pertanto ad appurare questi fatti reato.

Ciò che è emerso durante la lunga attività d’indagine è particolarmente grave:

  • Una serie innumerevole e quotidiana di prestazioni infermieristiche domiciliari, extra ospedaliere eseguite dalle indagate su pagamento, utilizzando medicinali di proprietà dell’ospedale.
  • Prestazioni domiciliari rimunerate in nero in cui la retribuzione corrispondeva alla tipologia del servizio (3 euro per un’iniezione intramuscolo, 15 per una flebo). Le prestazioni domiciliari nascevano quasi tutte dalle informazioni che V. possedeva, in quanto infermiera presso l’ospedale e quindi a conoscenza dei pazienti in dimissione.
  • L’utilizzo costante di presidi sanitari e prodotti farmaceutici trafugati dalle arrestate dagli armadi del nosocomio e dai reparti in genere.
  • Abuso di esercizio della professione medica, da parte delle due arrestate.

 

A parte questa sfilza di reati, il sistema messo in atto dalle indagate era perfetto da un punto di vista imprenditoriale, ma nel contempo era “contra legem”. In pratica le due infermiere offrivano ai degenti ricoverati in ospedale assistenza extra-ospedaliera, al momento della dimissione, comprendente ogni servizio. Una volta che la paziente entrava in ospedale non la “mollavano” più, difatti gli indagati la seguivano a casa con assistenza in nero e prestazioni effettuate con medicinali e presidi di proprietà dello Stato. Già durante le indagini era stato effettuato un riscontro attraverso un ingente sequestro di medicinali e presidi sanitari effettuato dalla Squadra Mobile di Ragusa e dal Commissariato, nel marzo del 2017, a Vittoria. In quell’occasione sono stati rivenuti farmaci ospedalieri e presidi sanitari di proprietà del nosocomio in ingente quantità presso un’agenzia di onoranze funebri ed il tutto era riconducibile alle due indagate che utilizzavano quel luogo anche come deposito. Ieri la Squadra Mobile, coadiuvata dal Commissariato di Vittoria, ha eseguito le ordinanze di custodia a carico delle due arrestate e contestualmente ha effettuato un controllo presso due agenzie di onoranze funebri. La perquisizione domiciliare ha permesso di sequestrare altre medicine e presidi sanitari di proprietà dell’ospedale, rivenuti presso a casa della V., mentre nulla è stato rivenuto a casa della T. o nelle due agenzie di onoranze funebri.

Al termine degli adempimenti di legge le due infermiere sono state sottoposte agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


26/09/2017

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