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Modica: serrati controlli del territorio da parte della Polizia di Stato per combattere il fenomeno dei furti in abitazione. Arrestati due cittadini albanesi ricercati sul territorio nazionale.

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Commissariato Modica

Continua incessantemente l’azione di contrasto ai reati predatori portata avanti dalla Polizia di Stato nel territorio modicano.

Dopo la recente operazione di Polizia svolta congiuntamente ad altri uffici centrali e periferici della Questura di Ragusa, che ha portato al recupero di numerosa refurtiva, gli uomini del Commissariato di Modica nella serata di ieri hanno tratto in arresto i cittadini albanesi di 34 anni e 35 anni, entrambi nullafacenti e con numerosi precedenti penali e di polizia in materia di stupefacenti.

I due, dopo aver girato per molti anni in tanti comuni dell’Italia, avevano deciso di fermarsi in questo territorio con il chiaro intento di commettere reati.

Nella serata di ieri sono stati fermati dalla Polizia di Stato nel corso di un servizio di controllo del territorio effettuato in una zona periferica di Modica fatta oggetto di furti in abitazione; gli stessi sono stati verosimilmente bloccati nei loro illeciti intenti, atteso che venivano trovati in possesso di arnesi atti allo scasso ed uno dei due anche in possesso di una dose di stupefacente (cocaina).

Dopo essere stati condotti in Commissariato per gli accertamenti di rito e sottoposti anche ai rilievi fotodattiloscopici da parte della Polizia Scientifica si appurava dai successivi riscontri AFIS (sistema di comparazione delle impronte digitali mediante il riconoscimento automatico tra quelle inserite nella banca dati del Casellario Centrale del Servizio di Polizia Scientifica di Roma) che entrambi i soggetti avevano commesso numerosi reati sul territorio nazionale, fornendo alle Forze dell’Ordine nomi falsi.

L’accurata verifica di ciascuno dei numerosi alias forniti dai due soggetti portava a riscontrare l’esistenza di provvedimenti di espiazione pena emessi sul loro conto da  due distinti uffici.

Sul conto di S.K., risultava pendente un provvedimento di espiazione pena, con ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, per scontare un periodo residuale di pene concorrenti scaturite da varie condanne, ammontanti complessivamente ad anni 3, mesi 8 e giorni 25 di reclusione, oltre alla multa di 35.000 euro.

Sul conto di O.J., già espulso dal territorio nazionale durante la sua detenzione in carcere quale misura alternativa alla detenzione stessa, veniva eseguito il provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ovvero il ripristino dello stato di detenzione per scontare la pena residua di mesi 3 e giorni 25, poiché lo stesso era illegittimamente rientrato in Italia prima del periodo stabilito dalla legge, stabilito in anni 10. Inoltre O.J. è stato deferito all’Autorità Giudiziaria competente per sostituzione di persona atteso che il predetto, all’atto in cui veniva fermato dalla Polizia di Modica aveva esibito agli agenti, quale documento di attestazione della propria identità, un certificato medico ospedaliero riportante un falso nome.

Le successive ricerche hanno consentito di rinvenire i passaporti originali dei due arrestati.

In esecuzione dei provvedimenti restrittivi emessi dalle Autorità Giudiziarie competenti S.K. e O.J. venivano tratti in arresto ed associati presso la Casa Circondariale di Ragusa.

La Polizia di Stato continua nell’impegno finalizzato a scongiurare la commissione di atti predatori sul territorio.


19/08/2017

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