La Polizia a seguito dello sbarco di ieri 29 maggio, di 252 migranti e due salme, ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di: M.G., e K.S.
Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto le imbarcazioni partite dalle coste libiche.
Giunti al porto di Pozzallo gli uomini della Squadra Mobile con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza e dei Carabinieri hanno sottoposto a fermo di indiziato un cittadino straniero e denunciato un secondo in quanto le condizioni fisiche non permettevano la reclusione in carcere.
La visita medico legale eseguita sui corpi giunti cadaveri al porto ha permesso di stabilire che le cause della morte erano per annegamento, deducendo quindi che la causa era da ricercare in un tragico incidente, sentiti i testimoni, questi tutti concordi riferivano di essere partiti dalla Libia a bordo di un gommone ma durante il viaggio il natante si è squarciato in centro facendo cadere in acqua numerose persone molti dei quali sono annegati, solo due sono stati recuperati e portati a bordo.
Al termine delle indagini lo scafista riconosciuto dai testimoni, è stato condotto in carcere a disposizione della Procura della Repubblica iblea, mentre un secondo straniero espulso dall’Italia nel 2014, ed avendo fatto rientro clandestinamente sul territorio italiano è stato denunciato e nei giorni successivi sarà espulso.