Sabato alle 19.00 approdano in 408 e domenica alle 16.00 in 293.
La Polizia ferma alcuni scafisti, mentre altri hanno lasciato alla deriva l’imbarcazione facendo rientro in Libia.
40 superstiti di un gommone riferiscono che altri 80 compagni di viaggio sono caduti in acqua perdendo la vita. Il mercantile che li ha soccorsi ha rivenuto dei cadaveri recuperati da un’altra nave impegnata nei soccorsi.
38 i fermati nel 2017 (4 minori); 200 i fermati del 2016 (29 minori).
La Polizia di Stato sta gestendo il trasferimento dei migranti giunti in queste ultime ore presso le strutture individuate sul territorio nazionale dalla Prefettura di Ragusa.
La Squadra Mobile ha eseguito anche la cattura di un marocchino che ha tentato l’ingresso clandestinamente, ma era destinatario di un ordine di carcerazione perché ha commesso furti e rapine a Padova nel 2013.
Nel 2017 presso l’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 3908 in occasione di 13 approdi; nel 2016 erano arrivati 18.488 migranti in occasione di 56 sbarchi.
La Polizia a seguito dello sbarco di giorno 6 e 7 maggio 2017 ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di un cittadino somalo.Secondo i testimoni ha condotto le imbarcazioni partite dalle coste libiche.In data 6 maggio la nave “Fiorillo” della Capitaneria di Porto ha condotto presso il porto di Pozzallo 408 migranti che si trovavano a bordo di 4 diversi natanti. Alle ore 16.00 di ieri 7 maggio, il mercantile “Alexander Maersk” ha condotto in porto altri 293 migranti che si trovavano a bordo di 3 gommoni. Tra i soggetti approdati vi sono siriani, marocchini e centroafricani.Il Funzionario della Polizia di Stato, dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto coordinare le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni di centinaia di migranti, in piena sinergia con i funzionari della Prefettura che coordinano la “macchina” dell’accoglienza.Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato fra cui uomini dell’Ufficio Immigrazione, della Polizia Scientifica ed altri uomini appartenenti alle Forze dell’Ordine ed all’Esercito Italiano, così come gli Enti inviati dalla Prefettura di Ragusa, Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e medici dell’A.S.P. per le visite mediche.Gli uomini della Polizia di Stato - Squadra Mobile Questura di Ragusa - con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza ed una dei Carabinieri, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto uno scafista individuato grazie alle testimonianze dei passeggeri. Sono 3 i sospettati che attualmente sono al vaglio degli investigatori come sospettati di essere anch’essi scafisti.Neanche il tempo di terminare le indagini sugli eventi approdati con la nave “Fiorillo” che giungeva la notizia dell’arrivo di altri 300 migranti circa.L’immediata accelerazione alle indagini sull’approdo dei migranti di sabato permetteva di fermare uno scafista. Gli investigatori apprendevano inoltre che gli altri due eventi giunti a Pozzallo non erano riconducibili a scafisti perché gli stessi avevano fatto rientro in Libia. In particolare, gli scafisti di origine libica giunti in prossimità delle acque internazionali, smontavano il motore e facevano rientro a bordo di un altro gommone con i complici a bordo, lasciando alla deriva i migranti che poi venivano soccorsi dalla Capitaneria di Porto.Quando il team di investigatori stava ancora completando le indagini sullo sbarco di sabato, un altro team iniziava quelle sull’approdo di ieri pomeriggio. La nave ha fatto ingresso al porto di Pozzallo alle 16.00 ma le operazioni di sbarco sono durate diverse ore, tanto che venivano ultimate verso le 22.30.Gli investigatori della Squadra Mobile si mettevano subito alla ricerca dei testimoni in grado di riferire notizie utili per identificare gli scafisti e dopo pochi minuti apprendevano da un folto gruppo di migranti che uno degli scafisti era deceduto per annegamento insieme ad altre 80 persone circa. I testimoni riferivano che durante la navigazione il gommone carico oltremodo (circa 120 persone) iniziava ad imbarcare acqua fino a quando non si ribaltava facendo cadere tutti in mare. Solo una quarantina riuscivano ad aggrapparsi al natante in arrivo della nave mercantile “Alexander Maersk”. Effettivamente il comandante della nave riferiva di questo evento tragico e che i cadaveri erano stati recuperati da un’altra nave impegnata nei soccorsi.Le indagini sono tuttora in corso e mentre un team sta ascoltando i superstiti, un altro team ha già individuato 3 sospettati di essere gli scafisti degli altri natanti soccorsi dalla nave mercantile.Le indagini termineranno solo quando la Polizia avrà chiarito l’esatta dinamica che ha coinvolto le imbarcazioni soccorse, identificando i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Gli arrestati verranno condotti presso l’istituto di pena di Ragusa a disposizione dell’A.G.La Squadra Mobile di Ragusa durante le indagini ha identificato un marocchino in quanto destinatario di un ordine di cattura emesso dal Tribunale di Venezia per i reati di furto aggravato e rapina commessi nel 2013.Grazie all’identificazione, è stato possibile accertare che il marocchino nel 2013 avesse compiuto furti e rapine per poi essere espulso.Nel 2017 sono 38 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 200 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.