RESPONSABILI DEL TENTATO COLPO ALLA BANCA DI PEDALINO (COMISO)
La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Commissariato di P.S. di Comiso – ha eseguito la misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Ragusa su richiesta della Procura della Repubblica, a carico di tre cittadini italiani, residenti a Vittoria, per il reato di tentata rapina aggravata. I fatti risalgono al pomeriggio del 6 settembre scorso, quando la Volante del Commissariato di Comiso e personale della Squadra Mobile intervenivano presso la filiale di Pedalino della Banca Agricola Popolare di Ragusa, ove era appena stata tentata una rapina da parte di due uomini armati di taglierino, entrambi con il volto travisato, poi fuggiti a bordo di un’auto condotta da un terzo soggetto. I due rapinatori però, pur minacciando gli impiegati della banca, non erano riusciti nell’intento di prelevare il denaro contenuto nelle casse a seguito della presenza di un temporizzatore, che permetteva l’apertura solo previa operazione bancaria. Le indagini prendevano subito la giusta direzione grazie all’intuito di un Operatore di Polizia della Squadra Mobile, che mentre si recava in servizio, proprio la mattina della rapina, notava un gruppo di pregiudicati vittoriesi presso l’officina di un noto pluripregiudicato di Ragusa, i quali sostavano accanto ad un’auto identica per colore e modello a quella utilizzata durante il colpo alla banca. Da immediati accertamenti si apprendeva che il proprietario della macchina, un dipendente dell’officina, era assente dal lavoro perché gli avevano rubato l’auto e stava presentando denuncia presso un ufficio di Polizia. La strana coincidenza faceva immediatamente convergere gli investigatori sul gruppo di criminali che quella mattina era stato visto proprio presso l’officina del denunciante, quest’ultimo veniva quindi accompagnato presso gli uffici della Squadra Mobile di Ragusa, e dopo una serie infruttuosa di dichiarazioni contraddittorie ammetteva di aver prestato la proprio auto ai tre soggetti oggi arrestati, ma di non sapere nulla rispetto alla tentata rapina e che proprio loro, gli avevano suggerito di fare denuncia di furto del veicolo per dimostrare la sua estraneità. I primi due rapinatori di fronte agli investigatori della Squadra Mobile Iblea ammettevano le proprie responsabilità rilasciando una piena confessione, mentre il terzo, un noto pluripregiudicato sottoposto alla misura della Sorveglianza Speciale proprio per la sua pericolosità criminale asseriva di non aver commesso nulla. Ma le ricerche sugli impianti di video sorveglianza della provincia permettevano di riscostruire ogni dettaglio dei propositi criminali dei 3 complici. Infatti quest’ultimo rapinatore veniva immortalato dalle immagini video mentre comprava un paio di occhiali da sole da donna ed una parrucca, materiale successivamente rinvenuto e sequestrato in quanto utilizzato per compiere il reato. Gli investigatori redigevano perciò un’articolata informativa di reato che veniva valutata positivamente, tanto che la Procura della Repubblica di Ragusa chiedeva ed otteneva la misura cautelare a carico dei tre responsabili. Il GIP, considerata la confessione dei due, applicava la misura degli arresti domiciliari, mentre al terzo la custodia in carcere. La Polizia di Stato eseguiva immediatamente le misure cautelari a carico dei primi due responsabili, mentre il terzo, il noto pluripregiudicato, subito dopo la rapina, si era reso irreperibile, conscio della sua responsabilità e con il probabile aiuto della famiglia cambiava dimora continuamente eludendo le ricerche. Gli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato di Comiso, con la collaborazione del Commissariato di Vittoria, hanno adottato la strategia di creare attorno al latitante terra bruciata, così da far perdere ogni appoggio della famiglia. Dopo diverse perquisizioni a tutte le ore del giorno e della notte a casa dei familiari a Vittoria, il ricercato si costituiva e veniva associato presso il carcere di Ragusa.