La Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha catturato un ventenne, pregiudicato, detto “u catanisi”, per la suo origine etnea. La Procura della Repubblica di Ragusa ne ha chiesto ed ottenuto la misura cautelare della custodia in carcere, emesso dal GIP competente, in quanto a suo carico gli investigatori hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza per il reato di rapina e per la morte della vittima. I fatti risalgono al 28 maggio scorso, quando una anziana signora ragusana stava facendo rientro nella sua casa di via Ecce Homo, il rapinatore l’ha seguita, aspettata ed appena la vittima era di spalle, l’ha aggredita tappandole la bocca, strattonandola e facendola cadere a terra non prima di averle strappato la collana in oro. A seguito delle lesioni subite la donna moriva in ospedale qualche giorno dopo. Il gravissimo delitto inizialmente non veniva neanche denunciato per via delle gravi condizioni di salute dell’anziana. Nessuna chiamata al 113, nessuna segnalazione, solo tanta paura per le gravi condizioni della donna. Al pronto soccorso dell’ospedale di Ragusa interveniva personale della Volante della Polizia di Stato informato dai medici del fatto reato. La vittima riusciva a dare solo pochissimi elementi per iniziare le indagini, ma gli investigatori della Squadra Mobile non si arrendono e si mettono subito a lavoro. E’ così che inizia il meticoloso lavoro d’indagine degli uomini della Squadra Mobile Iblea, per prima cosa vengono acquisite le immagini degli impianti di video sorveglianza; purtroppo sia l’autore del reato che la vittima sono troppo distanti dall’obiettivo della telecamera e non è possibile acquisire elementi utili per identificare il criminale, ma veniva individuata la sua via di fuga. Allora i poliziotti provavano a trovare la refurtiva e con grande abilità la collana veniva scovata; era già stata infatti venduta ad un compro oro per poche centinaia di euro. I preziosi venivano sequestrati e portati in visione ai familiari che riconoscevano senza dubbio l’oggetto di valore della madre rientrandone in possesso. Le indagini proseguivano quindi visionando l’impianto di video sorveglianza del compro oro, era così possibile individuare la donna che aveva aiutato il rapinatore a vendere la collana, esibendo il proprio documento d’identità per concludere la vendita del monile. Successivamente la stessa veniva interrogata negli uffici della Squadra Mobile, ed affermava di non essere a conoscenza della provenienza illecita della collana, e che lei stessa era stata ingannata dal criminale. Chiarita quindi la posizione della donna, gli indizi a carico del giovane catanese si facevano sempre più forti. I valenti investigatori della Squadra Mobile avevano già del tutto ricostruito la fase della rapina, la successiva fuga e la vendita del monile in oro, il sospettato veniva condotto presso gli uffici della Questura di Ragusa dove, messo davanti all’evidenza delle prove raccolte, ammetteva le proprie responsabilità dichiarando di aver rapinato la donna per poter avere soldi da investire in droga, ma di non voleva ucciderla. La vittima infatti, poche ore dal ricovero d’urgenza, entrava in sala operatoria considerata la gravissima frattura al femore e a distanza di 4 giorni moriva per diverse complicanze. Le indagini della Squadra Mobile non hanno mai subito interruzioni, giorno e notte venivano esaminati i video di tutti gli impianti pubblici e privati del centro storico, fondamentali quelli posizionati in Piazza San Giovanni, dalle cui immagini è stato possibile constatare che dopo la rapina, il reo fuggiva a casa di corsa nonostante avesse sentito la donna urlare dal dolore, e senza prestarle alcun soccorso. Al termine dell’attività investigativa, i poliziotti della Squadra Mobile di Ragusa, nella giornata di ieri hanno dato esecuzione al provvedimento di cattura per l’esecuzione della misura cautelare nei confronti del giovane rapinatore, che veniva arrestato nei pressi di Piazza San Giovanni.
LA POLIZIA DI STATO ARRESTA RAPINATORE LA VITTIMA ERA DECEDUTA IN OSPEDALE A SEGUITO DELLE FERITE RIPORTATE
11/08/2016