Canosa di P.: Picchiato Brutalmente mentre difendeva un’amica vittima di atti persecutori. Arrestato l’autore.
Lo hanno soccorso a terra con il volto tumefatto, sanguinante e privo di sensi. È accaduto qualche giorno addietro nei pressi di uno dei luoghi della movida canosina, il CARPE DIEM CAFFE’, attorno all’una e mezza di notte. A dare l’allarme diverse persone che si sono imbattute in quella scena da teppismo urbano. Sul selciato diverse macchie di sangue, alcune anche piuttosto estese. E poi quell’uomo, cinquantenne, disteso. Gli agenti delle Volanti hanno allertato immediatamente il 118 che ha trasportato il malcapitato ad Andria, ricoverato in prognosi riservata presso il reparto di terapia intensiva.
Immediata risposta della Polizia di Stato al fenomeno che sta interessando il territorio locale, come tutto quello nazionale, con accadimenti nei pressi dei luoghi di ritrovo giovanili.
Partendo dalla segnalazione effettuata nell’immediatezza alla Volante intervenuta, ossia che l’aggressore si sarebbe allontanato a bordo di una Jeep di colore bianco, sono state avviate le indagini, rese difficoltose dalla generale riottosità alla collaborazione e dall’impossibilità di ascoltare la versione della vittima.
Dopo un sopralluogo, sono stati acquisiti i filmati di impianti di videosorveglianza, dando ulteriori riscontri a quanto appreso dall’escussione di alcune persone presenti sul posto, dalle cui dichiarazioni si è riusciti a ricostruire univocamente l’evento e, soprattutto, l’identità dell’aggressore.
Si è accertato che l’aggressione era scaturita in quanto la vittima si era prodigata per difendere una sua amica, che da tempo subiva condotte persecutorie da parte dell’aggressore; quest’ultimo, avendola notata in compagnia di un uomo, l’aveva nuovamente infastidita ed umiliata.
È stato identificato così l’aggressore, intestatario di una Jeep Renegade di colore bianco il quale, all’atto del litigio iniziale, si era rivolto al malcapitato minacciandolo ripetutamente.
L’attività investigativa è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani che, con immediata sollecitudine, ha richiesto l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere contestando sia la condotta persecutoria che le lesioni gravi. Ottenuta dal Gip di Trani l’ordinanza cautelare l’indagato è stato tratto in arresto ed associato al carcere di Trani.