Attività Polizia di Stato
Nella splendida cornice del Teatro ‘Ettore Petrolini’ di Ronciglione, l’Istituto Comprensivo “M. Virgili” ha organizzato una tavola rotonda tra genitori, insegnanti e personale tecnico della Polizia di Stato, esperti sull’uso consapevole dei social media e della comunicazione gentile, avendo come presupposto comune la profonda consapevolezza della loro influenza sugli stili di vita e i modi di pensare di giovani e adulti.
Ha aperto la tavola rotonda il Dirigente Scolastico, dottoressa Stefania Zega, coadiuvata dagli insegnanti dell’istituto, molto attenti al tema dell’incontro e confronto, seguita dal pediatra Paolo Gianni Giampietro, che ha illustrato come sia sempre più precoce l’utilizzo dei social da parte dei bambini e direttamente proporzionale al loro stato di dipendenza da essi con effetti collaterali importanti sulla loro crescita.
Illuminante l’intervento del regista, sceneggiatore e autore Fernando Muraca, che ha condiviso con il pubblico presente la sua esperienza personale e tecnico-professionale a contatto diretto con i giovani ai quali fornisce sempre dati oggettivi da cui avviare una entusiasmante e intima riflessione sulle motivazioni profonde che li spingono regalare tempo ai social.
Partendo dalla considerazione che sono 7 le ore trascorse in media al giorno da una ragazza adolescente sui social, che si traducono in oltre 9 anni di utilizzo in una vita medisa di circa 80 anni, come impiegare diversamente questo tempo regalato alla rete? Da questa provocazione nasce la trama del suo romanzo “Liberamente Veronica”: una ragazza quindicenne decide di raccogliere la sfida lanciata dalla sua prof e di fare l’esperimento di prescindere per trenta giorni dai social, trascrivendo sul suo diario ciò che accade, fuori e dentro di sé.
Forte il messaggio lanciato ai giovani, dal coraggio di cambiare inaspettatamente qualcosa nella propria vita, nel breve attimo di una scelta, dipendono effetti inimmaginati: si può scoprire la realtà che è sempre stata lì a portata di mano ma che non si vedeva, si possono scoprire le persone vicine, la cui vita è inscindibilmente intrecciata alla nostra, come la professoressa che tutti gli studenti vorrebbero avere, che “ti guarda e ti vede”, capace di spogliarsi degli abiti del docente per mettersi a fianco dei suoi studenti.
Empatia e competenza tecnica le chiavi di lettura di una realtà che si fa sempre più complessa come quella virtuale connotata da grandi responsabilità nella vita reale come analizzato insieme al personale tecnico della Polizia di Stato della Questura di Viterbo il cui obiettivo è quello di fornire ai ragazzi e alle loro famiglie informazioni semplici e chiare per un consapevole e corretto uso dei social media senza incorrere in reati correlati al loro uso scorretto.
Essenziale l’attività di prevenzione sul territorio, propria della Polizia di Stato, che si concretizza nello specifico attraverso la realizzazione di iniziative congiunte con le agenzie educative presenti, come il progetto/concorso “PretenDiamo Legalità”, nato dalla collaborazione tra il Ministero dell’Interno ed il Ministero dell’Istruzione e del Merito, giunto alla 7^edizione che permette al personale in servizio presso la Questura di Viterbo, di “farsi vicino ai ragazzi” nelle scuole di ogni ordine e grado, per diffondere capillarmente la cultura della legalità e fornire indicazioni tecnico-informatiche per contrastare fenomeni sociali in forte ascesa come il bullismo e il cyberbullismo.
Riscoprire la dignità personale propria di ogni cittadino come sancito dalla Costituzione Italiana è un punto di partenza per una riflessione sinergica tra ragazzi, genitori ed educatori, affiancati da esperti, che possa accompagnare le giovani generazioni e non solo, verso la scelta libera e consapevole del corretto uso dei social che sono utilissimi strumenti ma come tali è necessario imparare ad utilizzarli.
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