Perseguita e minaccia la moglie ma viene denunciato dalla Polizia di Stato.
Le indagini sono scattate quando una donna ha denunciato ripetuti atti persecutori commessi negli ultimi tre mesi nei suoi confronti dal marito quarantenne.
La situazione sarebbe degenerata in considerazione della difficile gestione di un’attività commerciale, per la quale la malcapitata era stata nominata amministratore. Dal momento che anche i rapporti personali tra i coniugi si stavano deteriorando, la donna avrebbe valutato la separazione, situazione mai accettata dall’uomo.
In considerazione di tale fatto, un primo episodio vessatorio si verificava allorquando l’uomo cercava di aggredirla sulla pubblica via, desistendo solo perché la donna chiamava i soccorsi. A giugno, invece, quando la vittima si è recata presso l’attività commerciale familiare per poter risolvere problemi gestionali , il marito dopo averla ripetutamente offesa la spintonava cacciandola dal negozio.
A fine luglio l’episodio più grave. In compagnia della figlia all’interno della propria autovettura la donna veniva avvicinata dal marito che, dopo una breve discussione veniva invitato ad allontanarsi: a questo punto l’uomo, dopo aver poggiato i gomiti sulla portiera della macchina, la minacciava dicendole che, se si fosse allontanata con il mezzo, si sarebbe fatto investire per poi accusarla del fatto.
La donna ribadiva al marito di allontanarsi ma lo stesso continuava ad inveire nei suoi confronti e della figlia minore anche con frasi irripetibili.
A questo punto la donna, valutato il pericolo, riusciva ad allontanarsi con la macchina ma l’uomo, per tutta risposta, saliva su un motociclo cercando di farsi travolgere con fare sempre molto aggressivo.
La donna, incrociato un conoscente, si fermava cercando collaborazione per poter far ragionare il marito che però non desisteva, rispondendo in malo modo anche a lui ed esortandolo a non interferire.
Quindi la vittima si dirigeva verso una Stazione dei Carabinieri ma, costretta a fermarsi ad uno stop, veniva raggiunta dall’uomo che la colpiva con la ruota del motociclo sulla portiera lato passeggero.
Alla luce di tutti questi fatti gli uomini della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Viterbo mettevano in atto un serie di attività, condotte anche con acquisizioni documentali e l’escussione di numerosi testimoni.
Tutte le risultanze investigative venivano, quindi, trasfuse da parte dei poliziotti in una dettagliata informativa di reato, sulla base della quale l’uomo veniva denunciato per i reati di atti persecutori e danneggiamento