Falso genitore accusava ignari frequentatori di chat line di molestie sessuali alla inesistente figlia
La Squadra Mobile della Questura di Vicenza, in collaborazione con il Commissariato PS di Melfi (PZ) ha eseguito ieri la misura cautelare della custodia in carcere a carico di una coppia di italiani che, attraverso le chat line aventi come oggetto la conoscenza e gli incontri di natura sessuale dei partecipanti, ricattava gli ignari frequentatori
Gli stessi, secondo un ben collaudato meccanismo, individuavano i soggetti da "agganciare" in base all'età ed altri criteri ancora al vaglio degli inquirenti e camuffando la loro voce, verosimilmente attraverso un software in grado di sintetizzare la voce, si spacciavano per giovani donne.
Successivamente la coppia ricontattava i malcapitati accusandoli di aver adescato la loro inesistente figlia minorenne e di aver avuto con la stessa una relazione erotica.
Oltre alle accuse fittizie gli arrestati pretendevano però il pagamento di vere ed ingenti somme di denaro che i malcapitati erano indotti a pagare per cercare di celare un'accusa così infamante.