Nella giornata di ieri, a Breganze, gli Agenti della Polizia di Stato in collaborazione con la Polizia Provinciale e con l’ausilio dei Vigili del Fuoco hanno proceduto al sequestro cautelare amministrativo di un vero e proprio arsenale di armi da fuoco, armi bianche e munizioni che non venivano custodite con i necessari e previsti criteri di diligenza e sicurezza, e ciò con il conseguente, concreto pericolo che potessero essere facilmente asportate o anche maneggiate da persone inesperte, a rischio della altrui incolumità.
Nel corso dell’operazione di Polizia, in conformità all'articolo 39 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), che prevede il ritiro precauzionale di armi, su disposizione del Questore della Provincia di Vicenza sono stati sequestrati 132 tra fucili e carabine, 71 pistole di varie tipologie e 48 armi bianche, prevalentemente baionette risalenti alla Prima e Seconda Guerra Mondiale. In aggiunta, le Forze dell'Ordine hanno rinvenuto circa 200 munizioni ed un quantitativo considerevole di polvere da sparo, conservato in maniera impropria a rischio di esplosione e/o di incendio.
Tutte le armi ed il munizionamento sequestrati erano detenute nell’abitazione di Breganze di due fratelli nei confronti dei quali Il Questore Sartori ha altresì disposto la revoca ed il conseguente ritiro dei Porti d’Arma e delle rispettive licenze di tiro a volo, di collezionismo e di caccia delle quali erano titolari.
Per la complessità delle operazioni di sequestro della Polizia di Stato, ieri, si è reso necessario, come detto poc’anzi, anche il supporto di una Squadra dei Vigili del Fuoco di Bassano del Grappa, che ha fornito un'autoscala per raggiungere il sottotetto in cui erano state occultate alcune delle armi.
L’ingente quantitativo di armi sequestrate ha, inoltre, reso necessario l’impiego di speciali furgoni per il trasporto delle stesse presso un idoneo luogo di deposito.
“Detenere e maneggiare un'arma è, in generale, una attività assai delicata, soprattutto da parte di soggetti che lo fanno con negligenza e con imperizia: è assai probabile che tutto ciò possa comportare tragiche conseguenze, alle quali, purtroppo, troppo spesso abbiamo dovuto assistere – ha sottolineato il Questore Paolo Sartori –. Per questi motivi avere nella propria disponibilità un'arma non sempre, e non necessariamente, significa maggiore sicurezza. Procurarsi un'arma da detenere nell'abitazione nella quale convivono i nostri stessi familiari è una decisione che va valutata con attenzione. Qualora si decida in tal senso, occorre essere perfettamente consapevoli della assoluta necessità di osservare rigorosamente tutte le prescrizioni del caso e di seguire i consigli suggeriti dagli esperti dell’Ufficio Armi della Questura”.
L’operazione di ieri chiude e completa un intervento della Polizia Provinciale iniziato nei primi giorni di ottobre che, per la sua complessità, non ha precedenti nel vicentino. Mentre svolgevano servizio di vigilanza della caccia, infatti, gli Agenti sono stati attirati dal canto di un lucherino, che li ha condotti nell’abitazione dei fratelli.
“L’esperienza e la conoscenza del territorio degli agenti di Polizia Provinciale sono stati fondamentali per questo intervento e lo sono più in generale per le attività di controllo a cui sono chiamati - precisa il Consigliere Provinciale con delega alla Polizia Provinciale Mattia Veronese - il canto del lucherino è stato una sirena d’allarme per un’operazione che ha messo in rilievo una serie di irregolarità e che ha portato al sequestro di ieri.” “Il nostro obiettivo è far sì che la caccia, per le modalità in cui è permessa, si svolga con regolarità - aggiunge il Presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin -, obiettivo che è pienamente condiviso dalle associazioni venatorie, le prime interessate al rispetto delle regole e con cui collaboriamo in maniera proficua per contrastare i fenomeni di bracconaggio.”