Questore:
DIVIETO di ACCESSO per 1 ANNO
Nella giornata odierna il Questore della Provincia di Vicenza Paolo Sartori ha emesso un Divieto di Accesso alle Aree Urbane (D.A.C.U.R.) dalla zona della Stazione Ferroviaria di Vicenza e relative pertinenze, compreso Piazzale della Stazione, viale Milano e viale Venezia, per la durata di 1 anno a carico di T.S., 25enne cittadina italiana, residente a Valdagno, pluripregiudicata per reati contro il patrimonio.
T.S. in più occasioni è stata fermata dagli Agenti della POLFER di Vicenza poiché, all’interno della Stazione Ferroviaria, creava problemi alla libera accessibilità e fruizione delle infrastrutture dello Scalo, in violazione dei divieti di stazionamento ed occupazione degli spazi pubblici dello Scalo stesso e delle sue pertinenze, generando in tal modo pericolo per la sicurezza dei passeggeri.
Tali comportamenti illeciti, infatti, venivano sistematicamente posti in essere da T.S. con modi molesti ed intimidatori nei confronti dei passeggeri in transito all’interno della Stazione, determinando una limitazione della regolare fruizione del servizio di trasporto pubblico.
Per questi motivi, la Polizia Ferroviaria ha sollecitato al Questore il Provvedimento di Divieto di Accesso, previsto dai Decreti Sicurezza del 2017, allo scopo di impedire la reiterazione di tali condotte e porre termine ai comportamenti illegali e pericolosi per la sicurezza pubblica posti in essere dalla donna.
L’eventuale inottemperanza all’Ordine del Questore è punita con l’arresto da sei mesi ad 1 anno di reclusione.
“La presenza della POLFER all’interno delle Stazioni Ferroviarie del Paese rappresenta un elemento cardine, un presidio di riferimento per la prevenzione e la repressione dei reati che la Polizia di Stato pone sistematicamente in essere, in stretta sinergia con le Aziende che gestiscono i trasporti ferroviari – ha evidenziato il Questore Sartori -. Questo genere di provvedimenti, pertanto, è finalizzato ad evitare criticità per l’ordine e la sicurezza pubblica e per l’incolumità degli utenti, evitando che taluni individui, con i loro comportamenti molesti e, talvolta, illeciti, possano destare particolare allarme sociale e compromettere la civile convivenza”.