Nella serata di lunedì perveniva alla Questura di Vicenza una segnalazione circa la presunta scomparsa di una giovane donna. A dare l’allarme il datore di lavoro della stessa, fortemente preoccupato per la prolungata e ingiustificata assenza della dipendente dal lavoro. Lo stesso riferiva, inoltre, che la donna non rispondeva da tempo al telefono né a lui né ad altri colleghi.
Appresa la notizia, immediatamente venivano avviati i primi accertamenti da parte della Squadra Mobile al fine di accertare se la scomparsa fosse dovuta ad una scelta di carattere personale ovvero se la donna fosse vittima di violenze o di costrizioni.
Al termine delle verifiche preliminari, già la sera stessa di lunedì gli Agenti della Squadra Mobile e della “Volante” della Polizia di Stato decidevano di recarsi presso l’abitazione della giovane.
Una volta entrati nell’appartamento, i poliziotti individuavano immediatamente la donna – che vive usualmente da sola – in un grave stato di evidente agitazione emotiva, in precarie condizioni di salute e refrattaria ad essere aiutata ed a voler parlare con chiunque.
Dopo aver appurato che nessuno la stava tenendo segregata, gli Agenti – resisi conto della gravità della situazione – riuscivano a riportare la giovane alla calma ed a convincerla a farsi assistere dai sanitari.
Immediatamente allertati dalla Centrale Operativa della Questura, i medici del 118 SUEM, giunti subito sul posto, dopo aver prestato le prime cure del caso decidevano di far ricoverare la ragazza in Ospedale per un approfondimento degli accertamenti clinici.