Indagini sui furti di auto perpetrati nella provincia berica
L’indagine trae origine dall’analisi di furti auto perpetrati nella provincia berica nel periodo intercorrente tra la fine di novembre 2015 ed il mese di aprile 2016.
Da tale analisi emergeva che circa una trentina di furti erano avvenuti a carico di determinate marche automobilistiche (BMW e VW), tutte di non recentissima produzione (4/5 anni di vita) e sempre con un comune modus operandi: furti consumati nella tarda serata o comunque nelle prime ore della notte ed aventi ad oggetto veicoli parcheggiati sempre lungo la pubblica via nelle vicinanze delle abitazioni dei rispettivi proprietari.
Successive verifiche investigative portavano ad identificare alcuni soggetti, tutti di etnia serba, i quali, dopo avere perpetrato il furto, immediatamente esportavano il veicolo in Serbia; il ritardo nella scoperta del furto da parte dei proprietari delle auto ed il conseguente ritardo nello sporgere la denuncia alle Autorità, permetteva al sodalizio di sottrarsi ai controlli di polizia, non risultando la vettura, nell’immediato, da ricercare. Il sodalizio preparava, inoltre, ad hoc false deleghe per l’esportazione che avrebbero consentito loro, comunque, di superare anche i controlli alla frontiera.
Particolare importanza ai fini dell’attività investigativa, ha rivestito anche la collaborazione con altre forze di Polizia. Per fare solo un esempio, si evidenzia che quanto verificato da questa PG veniva confermato da un controllo casuale effettuato dai Carabinieri di Marostica, durante il quale i militari dell’Arma denunciavano tre degli appartenenti al sodalizio criminale, poiché trovati in possesso di attrezzi necessari al furto di auto, nonché di deleghe in bianco per l’esportazione di veicoli.
Al sodalizio vengono attribuiti quattordici furti commessi prima dell’inizio dell’attività, nonché uno perpetrato nel periodo del monitoraggio di questa PG, che ha permesso il recupero del mezzo in provincia di Venezia, lungo l’autostrada A4, mentre era condotta all’estero.
Durante l’attività tecnica emergeva che il sodalizio criminale, oltre che ai suddetti furti di auto, era dedito a furti nei cantieri con particolare attenzione verso quelli della Nuova Pedemontana Veneta, nel tratto compreso tra Montecchio Maggiore e Marostica, ma anche verso quello per il nuovo Metanodotto Brogliano Schio.
Venivano accertati almeno 30 furti di vario genere (di gasolio, di generatori, di martelloni pneumatici per macchine operatrici, di varia attrezzatura da cantiere), nonché almeno 7 casi di ricettazione del gasolio rubato, che veniva poi rivenduto a connazionali del sodalizio criminale ma anche a cittadini italiani.
Grazie alla collaborazione delle Volanti della Questura di Vicenza, dei Carabinieri di Thiene e Schio nonché delle Polizie Locali di Malo, Thiene e Schio, venivano recuperati circa 2.500 litri di gasolio, generatori, martelloni pneumatici per macchine operatrici; il tutto per un valore di svariate decine di migliaia di euro.
In particolare, veniva recuperato un martellone pneumatico per macchine operatrici ed un generatore di corrente sottratto in autostrada, occultati in un furgone che si stava dirigendo verso la Serbia.
A seguito dell’attività svolta, protrattasi dal mese di aprile 2016 al mese di luglio dello stesso anno e coordinata dal PM dott.ssa Silvia GOLIN della Procura della Repubblica di Vicenza, venivano emesse nove misure cautelari: quattro custodie cautelari in carcere, una misura degli arresti domiciliari e quattro obblighi di firma.
I malviventi si sono sottratti all’arresto e sono tuttora ricercati, mentre sono state eseguite solo 3 misure di obbligo di firma.