Indagini della Squadra Mobile
Il modus operandi era oramai collaudato: prima un contatto telefonico con la vittima anziana di turno, spacciandosi per un appartenente alle forze dell’ordine che comunicava o un arresto o un coinvolgimento in fantomatici incidenti stradali di un parente stretto; poi la richiesta di denaro, giustificata dai costi da sostenere per le pratiche di liberazione di quest’ultimo; quindi, la presentazione in casa qualificandosi come avvocato per farsi consegnare soldi o preziosi.
Così era avvenuto anche per una truffa messa a segno lo scorso luglio a Vicenza in danno di una donna quasi ottantenne.
Le indagini della Squadra Mobile berica hanno permesso di identificare il truffatore seriale, un pregiudicato di origini siciliane, arrestandolo in provincia di Torino, in esecuzione di una misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dall’Autorità Giudiziaria vicentina.