Nel corso della mattinata di sabato 18 marzo 2017 un gruppo di circa 30 persone ha fatto ingresso all’interno dello stabilimento MITENI S.p.A. di Trissino, senza alcuna autorizzazione.
In particolare, verso le 10.30, il personale addetto alla vigilanza della MITENI S.p.A., allertava le Forze di Polizia, segnalando lo scavalcamento delle recinzioni esterne da parte di persone vestite con tute bianche. Sul posto intervenivano i Carabinieri ed un equipaggio della Polizia di Stato della DIGOS della Questura.
Tuttavia, all’arrivo delle Forze di Polizia, i dimostranti si erano già allontanati.
Dal sopralluogo effettuato nell’immediatezza si constatava lo scavalcamento ed il danneggiamento della recinzione esterna, l’imbrattamento del suolo a ridosso dell’ingresso mediante vernice (utilizzata per vergare varie scritte) e l’accensione di fumogeni. I dimostranti avevano esposto alcuni striscioni recanti le scritte “MITENI CRIMINALE L’ACQUA E’ UN BENE COMUNE – COMITATI DIFESA TERRITORIO NORD EST”, “DIRITTO ALL’ACQUA PULITA – COMITATI DIFESA AMBIENTE NORD EST”, “ACQUA LIBERA DAI PFAS #VICENZASISOLLEVA”, SANZIONIAMO I RESPONSABILI DEL DISASTRO AMBIENTALE” e vergato a terra, con vernice di colore bianco, le scritte: “CHIUDERE LA MITENI”, “VENETO LIBERO DAI PFAS”.
Gli autori del fatto si allontanavano subito dopo.
Gli stessi dimostranti, sempre vestiti con tute bianche, si portavano, poco dopo, nel centro del comune di Trissino, ove inscenavano una non preavvisata manifestazione di protesta a cui partecipavano circa 30 persone per contestare il presunto inquinamento ambientale causato dalla MITENI S.p.A.
Sul posto, sopraggiungevano ancora una volta la DIGOS e militari dell’Arma dei Carabinieri. In particolare, gli operatori della Questura documentavano le varie fasi della manifestazione con video e fotografie.
Davanti al Municipio, alcuni dimostranti esponevano uno striscione recante la scritta: “CHIUDERE LA MITENI! #VICENZASISOLLEVA!”, mentre altri sodali illustravano pubblicamente, anche mediante l’uso di megafoni, i motivi della protesta. Dopo circa 30 minuti il gruppo si allontanava spontaneamente.
L’attività d’indagine svolta dalla DIGOS è successivamente consistita nella acquisizione delle immagini dell’impianto di videosorveglianza della MITENI nonché nell’esame delle stesse, unitamente a quelle effettuate direttamente sul posto.
All’esito di tale attività sono stati deferiti all’autorità giudiziaria 14 noti attivisti del centri sociali BOCCIODROMO di Vicenza, ARCADIA di Schio e PEDRO di Padova per i reati di violenza privata (art. 610 C.P.), violazione di domicilio (art. 614 C.P.), imbrattamento (art. 639 C.P.), e manifestazione senza preavviso (art. 18 TULPS). Si tratta di persone da tempo conosciute alla DIGOS per il loro attivismo in movimenti antagonisti del Veneto, molti dei quali più volte deferiti all’autorità giudiziaria per reati commessi in occasione di pubbliche manifestazioni.