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Premio "Giovanni Palatucci"

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Un Ispettore della Questura di Verona tra i vincitori

Quest'anno, in occasione dell'anniversario della morte dell'ultimo questore di Fiume italiana Giovanni Palatucci, si è svolta la V edizione del premio intitolato alla sua memoria. La cerimonia si è tenuta lunedì 18 febbraio presso la Scuola superiore di Polizia a Roma alla presenza del ministro dell'Interno, del vice ministro dell'Interno, del capo della Polizia e di numerose altre autorità, tra cui il rabbino capo e il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane.

Il Premio Palatucci, consistente in una borsa di studio destinata ad appartenenti alla Polizia di Stato autori di una tesi di laurea su argomenti relativi alla shoah, al razzismo, alla società multietnica e alle problematiche connesse al dialogo interreligioso, quest'anno è stato assegnato agli ispettori capo Daniele Ceretti, Massimo Diddoro e Lucio Bellan, quest'ultimo appartenente alla Questura di Verona. Nella sezione "Galleria fotografica" sono riportate le foto del momento della consegna dell'importante premio conferito.

Il Questore "giusto"

Giovanni Palatucci, nato a Montella (Avellino) nel 1909 in una famiglia dai profondi convincimenti morali e religiosi, entra in polizia dopo la laurea in giurisprudenza. Trasferito a Fiume come responsabile dell'Ufficio stranieri, si adopera per mettere in salvo numerosi cittadini ebrei, fornendo documenti falsi e facendo sparire schedari dall'anagrafe. L'azione di Palatucci è appoggiata dall'aiuto incondizionato dello zio, monsignor Giuseppe Maria Palatucci, vescovo della cittadina salernitana di Campagna dove aveva sede un campo di internamento. Rimasto a Fiume quando tutti fuggivano per proseguire la sua opera, nel settembre del 1944 viene arrestato e quindi deportato nel campo di concentramento di Dachau, dove muore tra gli stenti e le sevizie nel 1945.

I riconoscimenti

Il nome di Giovanni Palatucci compare sul Muro dell'onore, nel Giardino dei giusti della fondazione "Yad Vashem", a Gerusalemme. Lo Stato di Israele lo ha anche insignito del titolo di "Giusto tra le Nazioni", il massimo riconoscimento conferito ai Gentili che, rischiando la vita, salvarono gli ebrei dalle persecuzioni dei nazifascisti. Anche in Italia sono stati dedicati alla memoria del questore di Fiume numerosi parchi, vie e piazze. A lui è intitolata, tra l'altro, la questura di Brindisi. Nel 1995 lo Stato italiano gli ha conferito la medaglia d'oro al valor civile alla memoria, mentre è tuttora in corso il processo di beatificazione di questo valoroso testimone della fede, già consacrato "venerabile" nel 2004 dal tribunale del Vicariato.


22/02/2008
(modificato il 13/03/2008)

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