A chiamare il 113 passanti e un gruppo di canoisti impegnati nelle rive dell'Adige
A volte agire con non curanza, lasciando le cose al caso, può portare a conseguenze molto rischiose, addirittura mettendo in pericolo la vita propria ed altrui.
Quello che invece non è mai lasciato al caso è l'intervento degli Agenti della Squadra Volanti che a verona, ieri hanno dato prova della loro professionalità "disinnescando" una situazione dagli epiloghi potenzialmente gravissimi.
Intorno alle ore 11.00, alla Sala Operativa del 113 sono cominciate ad arrivare diverse chiamate di passanti e di natanti in Adige spaventati, i quali segnalavano la presenza di alcuni uomini di colore armati sul Lungadige Catena.
Vestiti di scuro, con fare minaccioso ed imbracciando un fucile a pompa, uno da caccia ed una rivoltella, i tre africani, due uomini ed una donna, si stavano dirigendo verso una berlina scura.
Immediata la conversione di due pattuglie di Volante: gli Agenti, indossati i giubbotti antiproiettile e muniti di mitraglietta, erano pronti ad affrontare una situazione ad alto rischio.
Arrivati sul posto, hanno prima di tutto controllato che non ci fossero passanti nei paraggi, mettendo l'area in sicurezza e poi hanno intercettato i sospetti.
Momenti di altissima tensione per i poliziotti, i quali però hanno agito intimando agli stranieri di lasciare immediatamente le armi e di posarle a terra.
Solo una volta deposte le armi si è potuto scoprire che cosa stesse realmente accadendo. Si trattava, infatti, di armi giocattolo, tutte prive dei necessari tappi rossi, e non di "scena del crimine" bensì di "messa in scena".
Gli africani stavano infatti girando una sorta di video amatoriale, come testimoniato dalle telecamera impugnata da uno di loro.
Peccato però che non avessero ricevuto alcuna autorizzazione per tale attività ed anzi, in più di un caso ed armi in pugno, hanno addirittura allontanato minacciosamente i passanti da quello che solo loro sapevano essere semplicemente un "set".
Condotti in Questura per accertamenti, i tre figuranti più il "regista" ed un assistente, in totale 4 uomini ed una donna, si sono rivelati essere cittadini nigeriani residenti da tempo nel veronese, di età comprese tra i 34 ed 43 anni.
La vicenda, che avrebbe potuto coinvolgere altre persone tratte in inganno dalla pericolosa messa in scena, generando reazioni e quindi chissà quali conseguenze anche gravi, si è quindi subito risolta, con il semplice sequestro delle armi giocattolo e con la segnalazione dei nigeriani all'autorità giudiziaria per la loro condotta gravemente incauta.
L'episodio conferma una volta ancora come le procedure, i mezzi, l'addestramento e ogni ingranaggio del dispositivo di Controllo del Territorio siano pienamente efficienti e garantiscano la sicurezza della città di Verona.
Nonostante si sia appurato si trattasse solo di fiction ed a carico dei nigeriani ci fossero solo risalenti segnalazioni di polizia per reati in materia di falso e violazioni del codice della strada, al momento la posizione e la vita dei cinque figuranti sta venendo analizzata dai poliziotti della Squadra Mobile e dalla Digos per escludere qualsiasi altra ipotesi.