Difficoltà respiratorie hanno messo in allarme la madre che ha chiamato i soccorsi
Polizia di Stato, Vigili del Fuoco e sanitari del Suem 118 sono intervenuti alle 22,40 di ieri sera all'interno di un appartamento del quartiere di Borgo Trento dove mamma e figlia minorenne, pur rimanendo coscienti, versavano in uno stato di difficoltà respiratoria dovuta ad un principio d'intossicazione da monossido di carbonio fuoriuscito dalla caldaia dell'acqua calda ubicata nella cucina.
Prontamente soccorse dai sanitari del 118 le due donne sono state trasportate presso il cittadino Ospedale Civile Maggiore e curate dai medici del pronto soccorso che nelle ore successive le hanno ambedue dimesse.
Personale dei Vigili del Fuoco ed agenti della Polizia di Stato hanno subito ossigenato i locali dell'abitazione e mentre i primi hanno provveduto a mettere in sicurezza la caldaia interessata dalla perdita del monossido chiudendone la valvola del gas, i poliziotti hanno verificato lo stato di salute di tutti gli altri condomini, bussando ai campanelli dei loro appartamenti ed invitandoli a controllare le loro rispettive caldaie.
Sul posto sono intervenuti anche i tecnici dell'AGSM, azienda comunale erogatrice del gas, che hanno provveduto a mettere i sigilli alla caldaia interessata per tutte le opportune verifiche di malfunzionamento e/o cattiva manutenzione.
Fortunatamente si è trattato soltanto di un brutto spavento che evidenzia, invece, come sia importante dare l'allarme anche in presenza di sintomi solo iniziali di difficoltà respiratoria e cioè prima ancora di perdere coscienza.
Infatti è stata proprio la madre che è riuscita a dare l'allarme e far scattare così i sinergici soccorsi di sanitari, Vigili del Fuoco e Polizia di Stato.