Aveva già messo a segno due colpi, ma al terzo è stata "pizzicata" dal personale della vigilanza del grande magazzino
Una ragazza neo 19enne è stata oggi
processata con rito per direttissima e condannata alla pena di mesi otto di reclusione, col beneficio della sospensione della pena, dopo essere
stata arrestata dalla Polizia di Stato per furto aggravato continuato.
La giovane ieri mattina si trovava in centro
città ed ha pensato di fare shopping senza pagare dal momento che ha sottratto vari capi di abbigliamento in due differenti negozi, ma, al
terzo colpo, è stata sorpresa dalla vigilanza che ha subito chiamato gli agenti della Polizia di Stato i quali, al loro arrivo, l'hanno
trovata in possesso della refurtiva.
Se ai negozi "Berska" e "Piazza Italia" di via
Mazzini era riuscita a mettere a segno i colpi senza essere stata scoperta, all' "Oviesse"", invece, è stata pizzicata dal personale della
vigilanza nel frangente in cui, superate le casse, stava uscendo con altri capi di abbigliamenti sottratti poco prima dagli scaffali del grande
magazzino.
Una volta fermata e alla presenza degli agenti
delle Volanti, la giovane è stata trovata in possesso di vari capi di abbigliamento, ancora completi dell'etichetta di vendita, ma tutti
danneggiati per effetto dello strappo delle placche antitaccheggio di cui sono generalmente provvisti per evitarne il furto.
Ed è così che quando la ragazza
è stata consegnata alla Polizia, gli agenti si sono accorti che nei suoi sacchetti vi erano ulteriori capi di abbigliamento di altri negozi
e precisamente: Berska e Piazza Italia.
Alle prime contestazioni mossegli la ragazza ha
cercato di eludere le proprie responsabilità ma, poi, ha dovuto ammetterle in quanto, interpellato il personale dei citati negozi questi non
solo hanno riconosciuto come propri quei capi di vestiario, ma hanno altresì denunciato agli agenti che la ragazza in questione era stata
notata in atteggiamenti sospetti aggirarsi nei loro negozi sia nella stessa mattinata di oggi che nei giorni addietro.
Non potendo trovare altre scuse, la ragazza ha
tentato ulteriormente di sottrarsi alle proprie responsabilità dichiarando, in un primo momento, di essere minorenne, ma quando gli agenti
le hanno risposto che in tal caso avrebbero dovuto affidarla ad uno dei genitori, allora ha deciso di esibire la sua carta d'identità di
maggiorenne, mettendo così fine alla sua farsa.