Arrestati un italiano e un rumeno, responsabili delle violenze
Ieri mattina la Squadra Mobile scaligera ha proceduto all'arresto di due responsabili di un sequestro di persona.
La vicenda aveva preso le mosse da una rissa scaturita la sera dell'8 Marzo tra due gruppi di cittadini rumeni nei pressi di un kebab. Il mattino dopo i componenti di una delle due bande, quella che aveva avuto la peggio, ha deciso di prendersi la rivincita e così hanno individuato uno dei ragazzi della banda opposta, il quale peraltro aveva solamente assistito allo scontro e, con l'inganno, lo hanno caricato su un furgone per poi condurlo nei terreni in mezzo ai campi, di proprietà di un complice italiano.
E lì, lontano da occhi indiscreti, sono cominciate le vessazioni. Prima le intimidazioni verbali, gli insulti e la richiesta di pagare la somma di 500 euro a titolo di risarcimento per l'affronto della sera prima. Poi le minacce fisiche, sempre più gravi: partendo da una semplice bottiglia rotta, passando per un coltello e finendo addirittura con una pistola, illegalmente detenuta.
Ma non contenti, i sequestratori hanno pensato a ulteriori metodi per estorcere il denaro richiesto alla loro vittima: lo hanno gettato in una porcilaia, costretto a fare il verso del cane e del gallo e infine lo hanno richiuso nel recinto di un rottweiler. Alla vista del cane che stava per essere liberato, il ragazzo rumeno, terrorizzato, ha saltato le recinzioni ed è fuggito per i campi, rifugiandosi poi in un fienile, e nascondendovici per più di un'ora, da cui ha chiamato il 113 con il suo cellulare.
A quel punto l'intervento delle Volanti che lo hanno tratto in salvo.
E così ieri, alle prime luci dell'alba, gli Agenti della Squadra Mobile hanno dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Verona nei confronti di D.M., 40enne originario di Brescia, ovvero l'italiano proprietario dei terreni dove si sono svolte le violenze e di R.I.L., 28enne rumeno. Accertamenti sono ancora in corso nei confronti degli altri rumeni.