Falsa avvocatessa responsabile del colpo arrestata dalla Squadra Mobile.
Nella giornata di ieri la Squadra Mobile scaligera, a conclusione di una articolata attività di indagine iniziata in agosto, ha dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare che dispone gli arresti domiciliari nei confronti di una coppia di italiani, gravemente indiziati del reato di furto aggravato commesso in concorso.
Ad essere presa di mira è stata l'abitazione nel centro di Verona di proprietà di una anziana nobildonna milanese, dalla quale i ladri hanno portato via tutto. Non solo l'arredamento ma anche quadri, tappeti, lampadari, mobili d'antiquariato, suppellettili in argento, vestiti, libri antichi, porte e addirittura sanitari e marmi sono stati fatti scomparire grazie ad un articolato stratagemma, lasciando l'appartamento completamente vuoto.
Più precisamente, la donna della coppia, Bianconi Giulia, 41enne veronese, presentandosi sotto la falsa identità di un avvocato appassionato di mobili di antiquariato, nel mese di giugno 2013 ha conosciuto casualmente l'amministratore dei beni della contessa, la quale risiede a Milano; la donna si è quindi recata più volte in compagnia dell'amministratore all'interno dell'appartamento con la scusa di visionare l'arredamento ed in una occasione si è allontanata simulando una emergenza, scusa adottata per duplicare le chiavi di casa.
Successivamente, nei mesi estivi, la donna, aiutata da un complice si è introdotta a più riprese nell'appartamento, sfruttando il periodo di ferie dell'amministratore, e trafugando la refurtiva di elevatissimo valore ancora non quantificabile. In un caso, addirittura, i due ladri, fingendosi proprietari dell'appartamento si avvalsero dei servizi di una ditta di traslochi padovana.
E proprio da quella ditta sono partite le indagini della Squadra Mobile, per poi sapientemente arrivare all'individuazione della donna già gravata da precedenti per furto e truffa. L'ulteriore attività investigativa ha permesso poi di individuare il complice di quest'ultima, soggetto anch'esso gravato da precedenti per reati contro il patrimonio.
Nel corso delle perquisizioni domiciliari effettuate durante l'esecuzione del provvedimento restrittivo è stato individuato a San Martino Buon Albergo (VR) un capannone di proprietà del complice all'interno del quale sono stati rinvenuti altri oggetti asportati dall'appartamento, fra cui libri antichi, tappeti e quadri.
Sono al momento in corso ulteriori accertamenti per risalire alla esatta provenienza degli oggetti rinvenuti.