Avevano ripreso con una videocamera la loro "impresa"
Nella notte di venerdì 30 ottobre i poliziotti della Squadra Volanti sono intervenuti per reprimere una aggressione nei confronti di un gruppo di prostitute.
Intorno alla mezzanotte la centrale operativa riceveva la richiesta di soccorso da parte di un transessuale di origini brasiliane che dichiarava di essere stato rapinato. Giunti sul posto, i poliziotti accertavano però che la vicenda era diversa e più complessa. Non si trattava di rapina bensì di un'auto, una VW Polo bianca, dalla quale venivano esplosi raffiche di proiettili di plastica nei confronti delle prostitute che stazionavano lungo Viale del Lavoro. Una di loro, il transessuale che aveva chiesto soccorso appunto, aveva poi inseguito tale auto per scoprirne almeno la targa. Durante le fasi dell'inseguimento si verificava un tamponamento fra l'auto in fuga, quella che la inseguiva ed altre ferme ad un semaforo. Grazie ad un intervento rapidissimo, durato infatti meno di sei minuti, i poliziotti delle Volanti riuscivano ad individuare la Polo in questione, i tre soggetti rimasti a bordo ed anche un quarto ragazzo che si era dato alla fuga a piedi dopo il tamponamento. Si trattava di quattro giovanissimi universitari, tre ragazzi ed una ragazza, tutti residenti a Villafranca. I quattro, dell'età compresa tra i 20 e i 22 anni, si divertivano a girare per Verona nella notte, spaventando le prostitute sui marciapiedi. Per realizzare il loro insano obiettivo utilizzavano un fucile mitragliatore soft-air e, non contenti, filmavano addirittura la loro inqualificabili condotte, grazie a due telecamere appositamente montate sulla canna del fucile e sul tetto del veicolo. A fare le spese di questa notte di follia sono state un gruppo di prostitute, due delle quali accompagnate poi al pronto soccorso. Una di loro, infatti, veniva attinta nella delicata zona delle tempie, molto vicino all'occhio.
I quattro giovani venivano accompagnati in Questura dove si dava inizio ad una attenta attività di indagine da parte della Squadra Mobile per accertare i reali contorni della vicenda. Si procedeva quindi alle dovute perquisizioni domiciliari che davano modo di sequestrare, oltre al fucile mitragliatore usato venerdì notte e le due telecamere, anche una carabina monopallino, una balestra e relativo munizionamento. Al momento sono in corso ulteriori accertamenti per scoprire se eventuali episodi analoghi si siano verificati in precedenza, anche nelle provincie vicine, e se siano ascrivibili al medesimo gruppo di ragazzi.
Dell'episodio è stata informata la locale Autorità Giudiziaria al cui vaglio sono sottoposti i comportamenti dei quattro ragazzi.