Oggi i provvedimenti dell'A.G. di divieto di avvicinamento
A seguito delle indagini svolte dalla polizia, scaturite dalle denunce sporte dalle vittime di reato per due episodi di stalking e maltrattamento in famiglia, la Squadra Mobile ha provveduto a notificare le misure cautelari di divieto di avvicinamento, disposte dal giudice, nei confronti dei rispettivi responsabili.
Il reato di stalking vede come protagonisti due giovanissimi ragazzi e precisamente una coppia di ex fidanzati.
Il ragazzo, non accettando la fine della relazione, tra maggio e settembre di quest'anno, perseguitava la ex fidanzata con una serie di numerose telefonate ed sms, insultandola ripetutamente e minacciando di morte lei e sua madre, nel caso fosse uscita con altri uomini.
Il giovane ne limitava poi gli spostamenti, pedinandola per strada e sui mezzi pubblici ed appostandosi davanti al suo domicilio; in tali occasioni, con schiaffi e calci, cercava inoltre di farla rientrare a casa e si faceva consegnare il telefono cellulare per controllarne le chiamate, arrivando addirittura a distruggerne la sim card.
In un altro episodio le strappava con forza la borsa dalle mani ed, avendone tratto i contanti dal portafoglio, li distruggeva davanti ai suoi occhi.
Ora il giovane dovrà rimanere in caso di incontro anche casuale a distanza di dieci metri dalla donna e dai suoi congiunti, avendo anche il divieto assoluto di comunicare con loro con qualsiasi mezzo; inoltre non dovrà avvicinarsi all'abitazione e ai luoghi da lei frequentati, come il luogo di studio o di lavoro.
Per quanto riguarda i maltrattamenti in famiglia, un trentenne rumeno, da più di un anno offendeva ed insultava la moglie, anch'ella rumena, e minacciava di morte lei e i suoi famigliari, nel caso se ne fosse andata via di casa.
L'uomo inoltre, quasi tutti i giorni, entro le mura domestiche ed anche alla presenza del figlio minore, con calci e pugni la picchiava, scagliandole addosso addirittura diversi oggetti.
Le procurava così numerose lesioni, la più grave delle quali, che le ha procurato "traumi contusivi multipli al volto e al cuoio capelluto", risalente alla fine di agosto, ha definitivamente convinto la donna a rivolgersi alla Questura per denunciare le violenze subite, dopo aver taciuto per lungo tempo delle vessazioni per paura di aggressioni ancora più violente da parte del marito.
La misura disposta dal giudice è intesa come divieto assoluto di comunicare con qualsiasi mezzo con la malcapitata vittima, il figlio e relativi famigliari.
Le prescrizioni infatti consistono nel divieto di avvicinarsi ai luoghi di dimora e di frequentazione della donna e del figlio e anche in questo caso, in caso di casuali incontri, l'obbligo di mantenere una distanza di almeno cento metri.
Alla luce dei fatti che precedono, l'invito della Polizia di Stato è quello di rivolgersi alle Forze dell'Ordine qualora vi fossero donne che vivono situazioni simili a quelle di cui agli episodi di cronaca in questione, certe di trovare accoglienza e comprensione, avendo la Squadra Mobile di Verona una sezione specificamente dedicata e specializzata per questa tipologia di reati.