Avevano inscenato la storia per coprire un congiunto
Alla Polizia aveva denunciato di essere rimasto vittima di un agguato in strada a colpi d'arma da fuoco mentre si trovava alla fermata di un autobus, in compagnia di un congiunto; il colpo lo aveva attinto al collo e ad un polso e per questo era stato ricoverato presso il Policlinico veronese "G.Rossi".
L'episodio risale a gennaio di quest'anno ed aveva destato allarme in città, sia per le modalità che per il pericolo che ne sarebbe potuto scaturire; protagonisti di questa vicenda due nomadi, residenti nella bassa veronese, i quali, alla luce degli esiti investigativi dei poliziotti della Squadra Mobile, avevano inscenato l'agguato per coprire, quanto realmente accaduto all'interno dell'abitazione di uno dei due.
In particolare Dicembri Manuele mentre stava maneggiando un'arma da fuoco abusivamente detenuta, per imperizia o imprudenza, faceva partire un colpo che attingeva al collo il cugino.
Fin da subito la versione denunciata da entrambi non aveva convinto la Polizia; gli accertamenti hanno permesso di appurare che la versione era stata inventata per "coprire" Dicembri Manuele.
Il GIP del Tribunale di Verona, quindi, sulla base dei riscontri ottenuti dalla Squadra Mobile ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Dicembri Manuele, misura oggi stessa eseguita.