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Latitante arrestato a Verona dalla Polizia Postale

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postale

Ha altresì intentato una truffa ai danni di Poste Italiane

Con un'indagine avviata nel mese di marzo e scaturita da una segnalazione giunta dalle Poste Italiane di Verona, la Polizia Postale di Verona ha tratto in arresto CARABETTA Guillermo Bernardo, 55enne, già latitante dal 2011, quando era stato colpito da un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e per il quale si era allontanato da Locri facendo perdere le sue tracce.

Particolari questi emersi in occasione dell'arresto avvenuto durante l'accertamento di un tentativo di truffa che il Carabetta, durante il corrente mese di marzo, ha posto in essere ai danni di un ufficio postale in provincia di Verona.

Ed è prorpio con l'accusa di tentata truffa, falsità in documenti equiparati agli atti pubblici, sostituzione di persona e possesso e fabbricazione di documenti d'identificazione falsi che il Carabetta è stato deferito all'Autorità Giudiziaria scaligera.

La vicenda nasce agli inizi del mese di marzo quando il CARABETTA, utilizzando identità e documenti falsi, apre un conto corrente presso un ufficio postale sul quale versa, per l'incasso, un assegno circolare della Banca Antonveneta di € 1.700.000,00, titolo intestato ad ANGIOLIN Vittorio Emanuele, identità adottata ad hoc dal CARABETTA per aprire il predetto conto.

L'inusuale e consistente somma di denaro ha insospettito il personale dell'ufficio postale i cui referenti hanno immediatamente provveduto a comunicare il fatto sospetto alla Polizia Postale di Verona, anche se l'assegno aveva superato il lettore digitale di validazione dei titoli di credito senza attivare nessuna segnalazione di allerta.

Gli investigatori della Specialità, una volta intervenuti, hanno effettuato gli accertamenti del caso che hanno permesso di constatare la falsità del titolo.

Dopo alcuni giorni il CARABETTA, ignaro delle indagini in atto sul suo conto, inizia a contattare in più occasioni l'ufficio postale chiedendo notizie relative all'accredito della somma, fino a giungere allo scorso 16 marzo data in cui, non ricevendo informazioni soddisfacenti, riferisce a quel personale che si sarebbe recato nella mattinata dello stesso giorno presso l'ufficio postale per avere notizie più precise in merito all'incasso dell'assegno.

Dopo la comunicazione intercorsa, le poste hanno informato la Polizia Postale di Verona che ha organizzato un servizio di osservazione per un più discreto e facile controllo di tutta la zona da parte degli investigatori della polizia Postale i quali si sono agevolmente confusi con le decine di persone presenti in loco per il consueto mercato del sabato mattina.

Non appena riconosciuto il soggetto, dopo aver notato che lo stesso stava effettuando molteplici passaggi per controllare se vi fosse la presenza della Polizia, i gli agenti hanno provveduto a fermarlo e controllarlo.

Il fermato immediatamente ha riferito di chiamarsi CARABETTA Guillermo Bernardo, dichiarando di avere con sé solo documenti di identità falsi.

In effetti l'uomo è stato trovato in possesso di due carte d'identità, una patente di guida e un codice fiscale falsi oltre a tre carte bancarie legate a conti correnti attivati con false identità.

I successivi accertamenti, e le conseguenti operazioni di foto-segnalamento, hanno confermato l'identità del CARABETTA che aveva a carico molteplici precedenti penali e un provvedimento di cattura per l'esecuzione di un ordine di carcerazione emesso il 15.07.2011 dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, per espiare la pena di anni 3 e mesi 11 di reclusione per il delitto di ricettazione.

L'uomo dopo i controlli di rito, è stato accompagnato presso il carcere di Verona Montorio in esecuzione del provvedimento di cattura, e denunciato alla Autorità Giudiziaria scaligera per il tentativo di incassare l'assegno falso nonché per gli altri reati che sono stati accertati.

Prima di lasciare gli uffici della Polizia Postale di Verona il CARABETTA si è complimentato con gli agenti per la loro professionalità e per essere stati così bravi nel sapersi mimetizzare tanto da non far capire che erano lì da tempo ad aspettarlo.


05/04/2013

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