Per ogni pratrica lo straniero pagava tra gli otto ed i 13 mila euro
Sono 6 le persone arrestate dalla Squadra Mobile di Verona e 17, invece, quelle indagate in stato di libertà, a conclusione di una lunga e meticolosa indagine che, iniziata nell'aprile del 2010, ha visto la formulazione di pesanti accuse a carico dei predetti, ovvero: "favoreggiamento dell'ingresso e della permanenza illegale di stranieri nel territorio italiano"
Tra gli arrestati compaiono un veronese, un tunisino e due peruviani, residenti tra Verona e provincia, nonché due pakistani residenti a Ghedi (BS).
Nella loro struttura organizzativa i sei si erano suddivisi i compiti e più precisamente, i due peruviani si occupavano di raccogliere la documentazione da produrre allo Sportello Unico per l'Immigrazione, necessaria per il rilascio del nulla osta all'ingresso in Italia di lavoratori extracomunitari stagionali.
Il tunisino ed i due pakistani, invece, reperivano, rispettivamente in Africa e in Asia, cittadini stranieri intenzionati a far ingresso in Italia pur senza averne titoli.
Il veronese, infine, aveva il compito di individuare titolari di imprese e persone fisiche disposti ad assumere fittiziamente gli stranieri.
In tale ambito sono oltre 100 le richieste di ingresso in Italia di soggetti, prevalentemente indiani e pachistani, che di fatto non avevano titolo per farlo, mentre altrettante richieste avanzate dall'illecita organizzazione il 31 gennaio 2011 (click day), sono state prontamente bloccate dall'Ufficio Immigrazione della Questura scaligera.
Per ogni pratica di ingresso veniva chiesta allo straniero una somma oscillante tra gli 8000 e i 13000 euro.
Quanto alle 17 persone denunciate, imprenditori italiani e stranieri e persone fisiche, gli investigatori della Squadra Mobile hanno appurato il loro coinvolgimento in quanto hanno fornito agli arrestati false attestazioni di assunzione da presentare all'Ufficio Immigrazione per il rilascio del relativo permesso di soggiorno.
Un copioso materiale cartaceo ed informatico è stato raccolto dalla Polizia nel corso delle perquisizioni concomitanti agli arresti, sicuramente utile al proseguo ed approfondimento dell'indagine.