Usavano due speciali telecomandi per “forzare” le portiere
Il 22 ottobre scorso, verso mezzogiorno, un'auto civetta della Sottosezione di Verona Sud pattuglia l'area di servizio San Giacomo in direzione
Venezia, situata lungo l'autostrada A4, nel bresciano. La presenza degli agenti non è casuale, a quell'ora, infatti, molti professionisti in
viaggio si fermano nei grill per la pausa pranzo ed è proprio di questa ghiotta occasione che i topi d'auto approfittano per far man bassa
di tutto ciò che gli avventori lasciano d'incustodito all'interno dei veicoli. Notebook, campionari di merce pregevole, navigatori
satellitari, e quant'altro d'appetibile sul mercato nero degli oggetti ricettati.
I poliziotti non devono attendere molto per incrociare una Polo che, dopo aver compiuto un paio giri viziosi nel grill, si ferma da cui scendono
due tizi che si aggirano tra i veicoli in sosta. La "caccia" non dà loro l'esito sperato ed allora gli individui ripiegano in autostrada
verso Verona.
Gli agenti li pedinano fino all'area di servizio Monte Alto di Desenzano dove si ripete l'infruttuosa scorribanda nel piazzale. A questo punto il
viaggio riprende sino all'area di servizio Monte Baldo di Sommacampagna dove la scarsità di avventori convince gli individui a ripiegare
verso la successiva area di servizio Scaligera di Soave, ed è proprio qui che gli stranieri adocchiano un'Audi appena parcheggiata. Mentre
gli occupanti raggiungono il bar seguiti da uno dei due ladri, il complice armeggia con una mano sulla portiera dell'auto mentre l'altra la tiene
all'interno del borsello indossato a tracolla. La serratura dell'auto regge al tentativo di scasso e così i due si allontanano a mani vuote
verso il casello di Montebello. Dopo esserne usciti, invertono la marcia e tornano verso Milano con gli agenti che li seguono a debita
distanza.
La coppia, raggiunta l'area di servizio Monte Alto di Desenzano, si dirige a piedi verso una Fiat Stilo da cui erano appena scese delle persone. Il
copione si ripete con uno dei due ladri che tiene una mano dentro il borsello a tracolla. Nel volgere di qualche istante l'uomo apre
tranquillamente la portiera posteriore della Stilo e, mentre arraffa il navigatore satellitare ed altro materiale elettronico, viene raggiunto dai
poliziotti i quali, dopo averne impedito la fuga, bloccano anche il complice intento a "pedinare" le vittime ancora ignare del tentativo di
furto.
Dal borsello dell'algerino spuntano così due telecomandi a distanza, del tipo apri cancello, che dopo essere stati opportunamente modificati
fungevano da inibitori delle chiusure centralizzate dei veicoli. Insomma una sorta di anti chiusura delle portiere che permetteva alla strana
coppietta di rubare fraudolentemente la merce dai veicoli.
I due, un cittadino algerino 45enne ed un cittadino macedone 62enne, sono stati arrestati. Entrambi sono comparsi nella giornata di ieri davanti al
Tribunale di Brescia con l'accusa di furto aggravato e sono stati giudicati con rito abbreviato e condannati rispettivamente a un anno e quattro
mesi di reclusione e otto mesi di reclusione. Le pene non sono state sospese ed ora i due si trovano nel carcere di Brescia.