Dopo l'arresto della Polizia Postale il giudice dispone gli arresti domiciliari
Un impiegato 36enne di Verona, single, è stato arrestato dagli agenti della Polizia Postale di Verona con l'accusa di "detenzione di materiale pedopornografico"; la misura restrittiva è stata convalidata dall'A.G. che, sabato 6 ottobre, nei confronti del predetto ha altresì disposto ha disposto la misura degli arresti domiciliari.
L'uomo è caduto nella trappola dei poliziotti mentre ritirava la stampa delle fotografie pedopornografiche presso un laboratorio fotografico della città, dove, alcuni giorni prima, egli stesso aveva portato i relativi negativi per lo sviluppo.
Ed è proprio in tale circostanza che il personale del menzionato laboratorio, colpito e turbato dalle immagini sviluppate, ha, con coscienza e solerzia, chiamato i poliziotti della Specialità della Polizia i quali si sono subito recati sul posto verificando la natura pedopornografica di quel materiale.
E' scattata quindi la trappola: il giorno fissato per il ritiro, cioè mercoledì 3 ottobre, gli agenti hanno atteso l'uomo nel negozio proprio mentre ritirava le fotografie in questione per poi arrestarlo.
Immediatamente dopo è stata perquisita l'abitazione dell'uomo dove i medesimi poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato un'ingente quantità di materiale dello stesso tipo, ovvero pedopornografico, ordinatamente raccolto sia in album fotografici che raccoglitori, il tutto accuratamente custodito in una scaffalatura della camera da letto.
Ora la Polizia Postale sta procedendo ad ulteriori accertamenti per verificare la provenienza del materiale sequestrato e la sua eventuale divulgazione.
Il dirigente il Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni del Veneto Palumbo ha espresso un pubblico ringraziamento al titolare del laboratorio fotografico veronese per l'alto senso umano e civico dimostrato, poiché, avvertendo immediatamente la Polizia di Stato della vicenda ha consentito alla stessa di intervenire e bloccare la possibilità che l'uomo continuasse a detenere materiale pedopornografico.
Questo gesto, ha detto il V.Q.A. Palumbo, è emblematico poiché traduce in concreto il concetto di sicurezza partecipata.
L'invito, quindi, è quello di collaborare sempre con le Forze di Polizia, segnalando episodi sia di questo tipo che altri in generale.