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Polizia rintraccia su facebook truffatore rifugiatosi all’estero

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Estradato in Italia per effetto del mandato Europeo di Arresto

Nell'anno 2004 la Procura della Repubblica di Verona condannava un truffatore italiano alla pena di anni 3 e mesi 4 di reclusione, ma l'uomo, gravato da più procedimenti penali, si era allontanato dal territorio nazionale, rifugiandosi all'estero.

I poliziotti della Squadra Mobile scaligera, tuttavia, al fine di catturarlo effettuavano un'attività investigativa che, dopo vario tempo, permetteva intercettare l'uomo in territorio spagnolo ed appurare che lo stesso fosse dedito alle frodi mediante la spendita di carte di credito clonate.

Così, nel 2010, il collaterale organo di Polizia spagnolo segnalava alla Polizia scaligera come il truffatore fosse coinvolto in un'organizzazione criminale rumena dedita all'attività di skimming.

La circostanza in questione avvalorava gli indizi di reità già accertati in Italia, essendo il predetto forrnitore di codici di carte di credito indebitamente carpiti ed inviati a mezzo telematico ad alcuni soggetti veronesi che provvedevano poi a spenderle in frode.

Difatti, due dei soggetti veronesi coinvolti venivano arrestati più volte proprio mentre spendevano in frode carte di credito riconducibili a codici di carte di pagamento spagnole.

Verso Natale 2010, poi, i medesimi investigatori veronesi, unitamente quelli della locale Sezione di Polizia Postale monitoravano l'abitazione del ricercato truffatore in Verona, essendo stata segnalata la sua presenza in provincia.

Le indagini intraprese avevano permesso altresì di accertare che per le sue attività il truffatore utilizzava il social network Facebook, utilizzando un nikname non a lui riconducibile. Ma, nel 2011 questi decideva di utilizzare il proprio nome e la propria foto su Facebook, permettendo così agli investigatori veronesi di individuarlo con assoluta certezza in territorio spagnolo ed inglese.

Da tali indagini emergeva che lo stesso, nell'estate del 2011, aveva effettuato accessi a facebook mediante connessioni internet gestite da provider spagnoli e inglesi ma anche in Francia, Romania, Slovenia ed altri paesi ancora.

Nel contempo la Procura della Repubblica di Trento emetteva un provvedimento di unificazione delle pene concorrenti per anni 5 e mesi 9 di reclusione e su sollecitazione di questo Ufficio detta A.G. attivava le procedure per richiedere al competente Ministero il MANDATO DI ARRESTO EUROPEO (MAE).

Il costante monitoraggio di facebook e le stesse ininterrotte indagini consentivano di individuare il truffatore tra le tante foto caricate sul social network e tra queste ve ne erano alcune che lo ritraevano unitamente ad un cittadino rumeno, la medesima persona che i poliziotti della Squadra Mobile avevano già arrestato nel 1999 sempre per delitti connessi alla spendita in frode di carte di credito nonché ad altri soggetti pregiudicati e non.

Determinanti per l'individuazione e quindi la cattura sono state le foto ed i commenti postati dall'uomo sul suo profilo. Infatti, un primo riscontro si aveva il 17.06.2012 quando egli scattò una foto ad alcuni amici seduti in un locale la cui insegna riportava "MARIA ROSA", il nome stesso del locale.

Veniva effettuata una ricerca con il portale Booking.com ricercando il nome di questo locale in territorio spagnolo rilevando che in Pont Vell 4, 17320 Tossa de Mar sulla Costa Brava vi era l'HOSTAL MARIA ROSA non era altro che quello ritratto nella citata fotografia così come gli stessi soggetti erano starti ritratti in altra foto unitamente al truffatore oggetto di ricerche in prossimità di quella spiaggia.

Le Autorità spagnole, una volta entrate in possesso del mandato di arresto europeo tradotto in lingua spagnola e inglese, a loro inviato dal Ministero di Grazia e Giustizia - Affari Esteri , nonché, per effetto della foto postata il 04 luglio 2012 alle 23.51 dal Paganella mentre si trova all'interno della cantina privata del ristorante BODEGAS Campos Còrdoba (Spagna) che lo ritrae nella cantina privata di questo esercizio, traevano in arresto il PAGANELLA, estradandolo in Italia il 21 settembre 2012 dove, presso l'aeroporto di Roma Fiumicino, gli veniva notificato l'Ordine di Carcerazione.


27/09/2012
(modificato il 02/10/2012)

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