A sventare la truffa ultramilionaria gli investigatori della Squadra Mobile
Il 7 settembre scorso si è presentato presso la Squadra Mobile il legale rappresentante di un'azienda operante nel settore dei marmi e graniti per presentare una querela per tentata truffa ordita da due cittadini stranieri, i quali, dopo essersi presentati come intermediari di una grossa società londinese interessata all'acquisto di graniti per 1.600.000 euro, da esportare a Dubai ed in Costa Azzurra, concordavano con la malcapitata vittima degli incontri poi tenutisi a Bruxelles e Parigi, nel corso dei quali venivano concordati modi e tempi per la consegna dei marmi.
Il 10 settembre scorso la persona offesa veniva contattata telefonicamente dai truffatori i quali la invitavano a recarsi a Trezzano sul Naviglio (MI), all'interno di una birreria, dove avrebbe dovuto portare 110.000,00 euro in contanti da consegnare come provvigione dell'intermediario ed a sua volta ricevere la somma di euro 600.000 franchi svizzeri quale anticipo della commessa.
La persona offesa, accompagnata da persona di sua fiducia presentata ai truffatori come direttore di banca addetto a verificare la genuinità delle banconote svizzere, sotto la sorveglianza del personale della Squadra Mobile di Milano e di Verona, incontrava due dei truffatori giunti sul posto.
Dopo aver verificato che era in possesso della somma richiesta, uno dei truffatori saliva a bordo dell'autovettura della persona offesa, insieme al "direttore"; si recavano presso un Hotel, ove altri indagati avevano affittato la sala meeting, posizionandovi all'interno un mobiletto.
In un cassetto di quest'ultimo erano state sistemate 28 mazzette di banconote di franchi svizzeri false abilmente rilegate e due mazzette da venti banconote cadauno di franchi genuini.
Il "direttore" e il truffatore entravano nella sala dell'hotel e in particolare nella sala meeting, all'interno della quale c'erano altri tre truffatori, tutti vestiti in maniera elegante e impeccabile.
Uno dei truffatori prelevava da un primo cassetto una mazzetta di franchi svizzeri genuini che il direttore controllava e che lo stesso truffatore deponeva in altro cassetto ancora, prelevando, poi, altra mazzetta sempre genuina dal primo cassetto che veniva nuovamente depositata nel secondo.
Alla semplice domanda di poter vedere contemporaneamente tutte le mazzette, il truffatore dava immediatamente in escandescenza e dopo alcuni minuti di discussione, durante i quali il truffatore rivolto al "direttore" ad alta voce gli diceva che era rimasto offeso dal suo comportamento, come fosse un truffatore, rimetteva tutte le mazzette in una scatola di scarpe di colore blu e si allontanava.
Proprio nel momento in cui pensava di venir richiamato dal "direttore" per concludere l'affare dopo la bella "sceneggiata", il truffatore e gli altri 4 suoi complici venivano fermati dagli uomini della Polizia di Stato.
Si è successivamente accertato che la scrivania all'interno della quale erano state custodite le banconote appoggiata alla parete della sala meeting era stata abilmente predisposta per nascondervi uno dei cinque fermati e in particolare un minorenne di piccola corporatura.
Quest'ultimo, accasciato all'interno del mobile, aveva il compito di prelevare le mazzette genuine da un cassetto, appoggiate dal complice dopo averle fatte visionare alla parte offesa e rimetterle nell'altro cassetto da dove venivano di nuovo prelevate per far vedere che tutte erano tutte banconote vere.
Al termine dell'attività di indagine veniva sequestrata la somma di 41.000,00 franchi svizzeri genuini utilizzati dai truffatori per perfezionare la truffa ed indagate in stato di libertà per tentata truffa le 5 persone: 2 italiani (un 25enne ed un 13enne), un 53enne macedone, un 36enne argentino ed un 25enne francese.