L'arresto dopo un inseguimento notturno in A22
31 agosto, ore 4, il quartiere Golosine di Verona è immerso nel silenzio ed un uomo ed un ragazzo di origini nomadi si aggirano tra le auto
in sosta lungo la strada. I due individuano il veicolo adatto per la loro scorribanda notturna: una Ford Escort di colore verde di proprietà
di un cittadino cinese. Pochi istanti sono sufficienti per forzarne il blocco d'accensione ed ingranare la marcia verso l'ingresso dell'autostrada
del Brennero.
Nel frattempo, al casello di Verona nord, una pattuglia della Polstrada controlla che i pochi camionisti di passaggio rispettino le ore di guida e
da lì a poco dalla rotonda del casello sbuca la Ford Escort. Del suo furto non s'è ancora accorto nessuno e i due ladri, proprio in
virtù di questo, transitano sicuri davanti alla Stradale. Nel farlo, però, non tengono conto che l'uomo è una "vecchia
conoscenza" dei poliziotti i quali, riconosciutolo, gli intimano di fermarsi. Qualche secondo è sufficiente all'automobilista per scalare la
marcia e scappare verso il Brennero.
La Sala Operativa della Polstrada di Verona Sud attiva la procedura d'emergenza e la Ford Escort è presto tallonata da due pattuglie che
tentano di farla desistere dalla fuga, ma per tutta risposta i due occupanti decidono di speronare una pattuglia, che mantiene comunque la strada e
i nervi saldi. Per evitare situazioni di pericolo agli increduli automobilisti in transito, le due pattuglie si limitano ora a seguire la Escort
che poi imbocca lo svincolo di Affi a tutta velocità. Sfondata la sbarra del casello, la vettura si dirige verso il vicino centro
commerciale ma s'infila in una strada senza uscita. Il conducente, compreso l'irreparabile errore, abbandona acrobaticamente il veicolo in corsa,
correndo al suo fianco, mentre le pattuglie della Stradale lo seguono. E' questione di pochi istanti e la Escort si schianta contro una scalinata.
Il passeggero viene bloccato dopo una breve colluttazione, mentre il conducente si precipita sulla scalinata rincorso da due agenti. L'uomo, dopo
aver scavalcato la recinzione di una nota azienda, si cimenta in un salto nel vuoto di circa quattro metri che gli procura però la frattura
del piede, per cui i poliziotti lo raggiungono ed arrestano.
Le pattuglie, una volta affidato il veicolo al soccorso stradale, rientreranno poi in caserma dove il passeggero verrà identificato in un
minorenne di anni 16, mentre il conducente risulterà essere 30enne. Entrambi sono domiciliati nella bassa veronese e si accerterà
anche che il "pilota" non ha mai conseguito la patente di guida.
Due poliziotti ed il conducente "acrobata" ricorreranno poi alle cure dei sanitari per le lesioni subite nel corso delle concitate fasi finali
dell'arresto.
L'Autorità giudiziaria scaligera, nelle more della convalida dell'arresto del 30enne., ne disponeva la custodia in carcere, mentre la
Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Venezia disponeva che il minore venisse immediatamente riaffidato ai genitori.