In attesa del processo il GIP gli prescrive l'obbligo di presentarsi in Questura per 2 volte al giorno
Seppure a distanza di cinque mesi, il ladro delle 270 fiale di morfina, asportate furtivamente dal Reparto di Terapia Antalgica" dell'Ospedale Civile Maggiore di Verona, è stato identificato dalla Polizia di Stato.
A dargli un nome ed un volto sono stati i poliziotti - investigatori della Squadra Mobile e quelli specializzati della Polizia Scientifica, i primi identificando e fotosegnalando il predetto, insieme ad altre persone senza fissa dimora, in alcune zone interdette al pubblico del medesimo nosocomio, utilizzate come dormitorio, i secondi procedendo alla comparazione delle impronte rilevate sull'armadietto dove si trovavano le fiale trafugate.
Un lavoro certosino quest'ultimo ma efficace per arrivare alla comparazione positiva nell'ambito del casellario di identità; ciò è avvenuto ottimizzando le linee dell'impronta digitale che una volta rilevata è stata immessa nella banca dati del sistema informatico AFIS, il quale ne ha dato esito positivo dal momento che l'autore materiale del furto era stato già fotosegnalato anche in altri uffici di Polizia
Quanto al furto aggravato delle fiale di farmaco, le indagini effettuate hanno permesso di accertare che le chiavi dell'armadio ove le stesse erano custodite si trovavano nel cassetto di un mobile posto in prossimità dell'armadio medesimo.
Inoltre, la porta collegante il corridoio utilizzato come dormitorio dai senza fissa dimora ed il Reparto di Terapia Antalgica e, quindi l'armadio oggetto di furto, era facilmente apribile anche se regolarmente chiusa a chiave.
Nei confronti del ladro: un 26enne veronese, tossicodipendente e senza fissa dimora, in attesa del processo, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto la misura dell'obbligo di presentazione quotidiano e per due volte al giorno, alla Questura di Verona.