L’uomo aveva chiamato il 113 pretendendo di rientrare a casa dove però moglie e figlia impaurite non lo volevano
Ieri sera alle 20,30 la sala operativa della Questura ha inviato una volante in via Bengasi dove un uomo aveva chiesto l'intervento della polizia
perché non riusciva a entrare in casa propria.
Gli agenti intervenuti trovavano il richiedente, un cittadino rumeno 45enne, in stato di ubriachezza e capivano che in realtà non riusciva a
entrare in casa perché la moglie e la figlia minore conviventi non aprivano la porta perché non lo volevano con loro in quanto
impaurite per lo stato in cui si trovava.
Alla presenza degli agenti l'uomo cominciava senza un motivo apparente a lanciare piatti e suppellettili varie contro moglie e figlia ed a
minacciarle di morte. Anche gli agenti che subito cercavano di calmarlo venivano aggrediti a calci e pugni; nella circostanza il capo pattuglia
restava seriamente contuso alla spalla tanto da dover ricorrere a cure mediche.
Il cittadino rumeno è stato arrestato per minacce, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e denunciato per maltrattamenti in
famiglia.
Nell'udienza con rito direttissimo di oggi l'arresto è stato convalidato ed il giudice ha condannato l'uomo a 6 mesi di reclusione,
concedendo i benefici di legge e disponendone la remissione in libertà.