Restano in carcere almeno fino all'udienza dibattimentale
Erano recidivi i due fratelli indiani, rispettivamente di 44 e 38 anni d'età, domiciliati a Verona, arrestati dai poliziotti dell'Antidroga della Questura scaligera, durante un servizio contro lo spaccio di stupefacenti, effettuato qualche giorno fà nel Comune di Bussolengo (VR).
Ed è proprio per effetto della recidiva e delle circostanze di cui all'arresto ultimo da parte Polizia di Stato che per i due fratelli si sono spalancate le porte del carcere dove gli stessi, su disposizione del giudice del Tribunale di Verona, rimarranno almeno fino all'udienza dibattimentale.
Quanto alle circostanze del loro arresto, i due indiani erano monitorati dai poliziotti dell'Antidroga che hanno marcato stretto il loro spazio di azione: infatti, seguendoli fino al centro commerciale "Gallery Shop Center" di Bussolengo, li hanno controllati e trovati in possesso, celato tra i sedili della loro autovettura, di oltre 1 chilo e mezzo di hashsih, la maggior del quale già frazionato per lo spaccio in ben 120 ovuli del peso cadauno di grammi 10, marchiati con la dicitura "ferrari"; nonchè di grammi 42 di marijuana.
Mentre, a seguito di perquisizione domiciliare, sotterrato nel giardino della loro abitazione, è stato rinvenuto e sequestrato ulteriore stupefacente, ovvero grammi 34 di cocaina, nonché vario materiale utile per il confezionamento di dosi.
Quanto ai loro precedenti penali, i due fratelli indiani, nello scorso mese di aprile erano stati già arrestati con l'accusa di "traffico, spaccio e detenzione di stupefacente", ma la condanna emessa nei loro confronti dal Tribunale scaligero era stata sospesa per effetto del relativo beneficio.
Ieri, invece, previa convalida dell'arresto, il giudice ha disposto nei loro confronti il mantenimento della custodia cautelare in carcere in attesa dell'udienza dibattimentale.