Questa volta restano in carcere
Si è svolta questa mattina l'udienza di convalida dell'arresto di una coppia sposata, originaria di Pristina e residente a Verona, avvenuto ancora nella giornata di lunedì 2 luglio; misura questa eseguita d'iniziativa dai poliziotti della Squadra Mobile di Verona, all'interno di un bar cittadino gestito dai predetti coniugi.
L'accusa nei loro confronti, che permangono in carcere, è di concorso in estorsione in quanto, a seguito delle investigazioni effettuate dalla Polizia scaligera, gli stessi, approfittando della buona fede e credulità della parte offesa, un uomo 62enne, si facevano consegnare denaro in contanti, Euro 550,00, quale caparra della più ampia somma estorta di 4.000,00.
L'indebita pretesa è stata versata dal malcapitato per non vendersi venduto il mobilio della cucina allestita presso l'abitazione occupata dalla coppietta.
In verità la vicenda è più complessa in quanto tale arredo risulta sottoposto a sequestro conservativo e il malcapitato anziano ne era stato nominato custode giudiziale da parte del GIP presso il Tribunale di Verona, a seguito dell'arresto della coppia in questione, avvenuto ad opera dei medesimi poliziotti un anno fà e precisamente il 10 agosto 2010.
In quella circostanza, il medesimo duetto aveva truffato lo stesso anziano 62enne, facendosi consegnare la somma complessiva e in contanti di Euro 10.850,00 e le relative indagini effettuate all'epoca, anche attraverso gli accertamenti sulle movimentazioni bancarie, permisero di riscontrare che uno dei due, ovvero l'uomo della coppia, si fosse illecitamente appropriato della somma di euro 250.000,00 per comprare l'appartamento ed il mobilio dove tuttora essi si trovano, intestandolo alla moglie.
Altri beni in uso alla menzionata coppia, quali un bar ed un'autovettura BMW X6, erano stati acquistati dai due coniugi con altri soldi estorti al povero anziano, il quale, tuttavia, ne ha comprovato alla Polizia l'acquisto esibendo documenti e ricevute fiscali.
All'epoca la vittima, persona che vive sola e che non ha legami di alcun tipo, si era fatta raggirare dall'uomo in questione che si psacciava per essre un "maestro" in grado di viaggiare da una parte all'altra del mondo in 5 minuti e capace di fare del male a presunte donne rapite.
L'indagine del 2010 che permise di accertare quanto testè descritto indusse l'A.G. a nominare l'anziana vittima custode di tutti i beni in questione (abitazione, mobilio ivi collocato, bar e autovettura) disponendo che l'arredo facente parte dell'appartamento doveva essere integralmente mantenuto al suo interno, trattandosi di mobilio acquistato direttamente dalla vittima.
Circostanza disattesa dalla coppietta che, nonostante gli eventi accertati e le disposizioni emesse dall'A.G., di recente è tornata nuovamente a pretendere altre somme di denaro all'anziano che, tenendosi sempre in contatto con un poliziotto della Squadra Mobile che aveva partecipato alle pregresse indagini del 2010, non ha mancato di riferire l'ennesima indebita pretesa estorsiva.
Ed è così che lunedì scorso è scattata la trappola per i la coppia di coniugi: i poliziotti sono intervenuti proprio qualche minuto dopo la consegna dei soldi ai due coniugi che quindi sono stati arrestati.