In arrivo nuovi provvedimenti di divieto di accesso allo stadio
Altri undici facinorosi (nove veronesi, due nocerini) sono stati individuati e perquisiti dalla Digos nella mattinata odierna al termine delle
laboriose indagini avviate alcuni mesi orsono quando, nella serata dello scorso 21 ottobre, presso lo stadio "Bentegodi" di Verona, in occasione
dell'incontro di calcio Hellas Verona - Nocerina, si verificarono gravi disordini tra le due tifoserie.
Tutto ebbe inizio quando alcuni teppisti, annidatisi tra i 300 tifosi campani che avevano preso posto nella curva loro riservata, dall'interno del
settore ospiti avevano cominciato a scagliare oggetti contundenti contro la vicina tribuna, dove sono soliti prendere posto tranquilli tifosi
scaligeri, causando il ferimento di un paio di spettatori. Il materiale contundente era stato da costoro ricavato sfasciando i seggiolini in
plastica e devastando i bagni ubicati nel loro settore.
Tale fulminea quanto arbitraria aggressività aveva provocato la reazione degli ultras locali i quali, a fine gara, avevano ripetutamente,
con violenza e fino a tarda notte, cercato il contatto con i tifosi della Nocerina, scontrandosi però con il cordone delle forze dell'ordine
posto a protezione del deflusso degli ospiti. Nell'immediatezza dei fatti, 4 tifosi scaligeri erano stati arrestati per violenza e lesioni
aggravate a pubblico ufficiale. Stessa sorte toccò 48 ore dopo a 8 ultras campani, prelevati nelle loro abitazioni dalla Digos scaligera
appositamente portatasi in Nocera.
Con la collaborazione dei colleghi di Salerno furono inoltre perquisiti e denunciati nel tempo altri sette tifosi nocerini, per una serie di reati
commessi in occasione dell'evento sportivo, dal lancio di oggetti pericolosi al danneggiamento aggravato, dalle lesioni personali al furto (a
margine degli atti violenti venne pure trafugato, per evidenti finalità di dileggio e provocazione, lo storico striscione gialloblu di un
club veronese).
Nella mattinata odierna, infine, si sono concluse le complesse indagini avviate da tempo per individuare i facinorosi che, accuratamente mascherati
ed agevolati dall'ora notturna, si erano scontrati con le forze di polizia a fine gara. Anche con il concorso dei collaterali uffici delle questure
di Trieste e Salerno, questa Digos ha perquisito le abitazioni di undici persone, su delega della locale A.G. e della Procura presso il Tribunale
per i minorenni di Venezia. Si tratta di soggetti di un'età compresa tra i 17 ed i 45 anni, qualcuno con precedenti di polizia anche
specifici per reati commessi in occasione di manifestazioni sportive. Tra costoro, dimoranti a Verona e provincia, si segnalano un tifoso scaligero
residente a Trieste e due nocerini residenti in questa città. Nonostante qualche tentativo di travisamento all'epoca dei fatti, sono stati
comunque riconosciuti quali autori dei reati di resistenza e lesioni pluriaggravate a pubblico ufficiale, detenzione e lancio di oggetti
pericolosi, nonché di altre violazioni alla legge contro la violenza negli stadi. La perquisizione ha permesso di riscontrare ulteriori
indizi di colpevolezza sul loro conto.
Come già accaduto per gli altri ultras arrestati, a carico dei responsabili il Questore di Verona ha emesso il provvedimento di divieto di
accesso allo stadio per i prossimi anni.