L'operazione messa a segno dagli agenti della Squadra Mobile
Nella mattina di ieri gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di una cittadina
italiana, originaria di Vicenza, pluripregiudicata e residente ad Altavilla Vicentina (VI), per ricettazione ed utilizzo fraudolento di carte di
credito.
Il 18 dicembre 2010 una signora italiana, ricoverata presso il reparto di ginecologia dell'ospedale di Desenzano del Garda (BS), mentre si trovava
in sala travaglio, veniva derubata del proprio portafogli contenente una carta di credito, una carta prepagata ed una tessera bancomat, oltre alla
somma di 80 euro in contanti.
Successivamente riceveva sul proprio telefono cellulare, due sms-alert che segnalavano l'utilizzo della sua carta di credito per due pagamenti,
entrambi effettuati presso l'oreficeria "atmosfera" del centro commerciale "Leone" di Lonato (BS). in particolare alle ore 14,59 per un pagamento
di 1.529,15 euro ed alle ore 15,01 per un pagamento di 551,50 euro.
Circa un'ora dopo, verso le ore 16,15, riceveva analogo alert-sms che comunicava il tentativo di utilizzo della medesima carta di credito, per un
pagamento di 519,89 euro presso il negozio Comet di Verona Viale del Lavoro. quest'ultimo tentativo non andava a buon fine in quanto la commessa
del negozio, accortasi della provenienza furtiva del titolo di credito, bloccava la carta. di conseguenza, l'ignota malfattrice che l'aveva
esibita, vistasi scoperta, si dava alla fuga prima dell'arrivo della volante fatta intervenire sul posto dalla stessa commessa.
Personale di questo ufficio, esaminati i filmati che ritraggono la donna all'interno del negozio Comet di Verona, mentre tenta di utilizzare la
carte di credito per acquistare un telefono cellulare, riconosceva la persona arrestata, nota agli agenti in quanto già altre volte indagata
per episodi analoghi.
Anche le due commesse, responsabili rispettivamente del negozio Comet di Verona e dell'oreficeria atmosfera del centro commerciale "Leone" di
Lonato (BS), alle quali veniva mostrato un album fotografico allo scopo di identificare l'autrice del delitto in parola, riconoscevano la donna
arrestata responsabile dei delitti sopra menzionati.
Le successive risultanze investigative, trasmesse all'autorità' giudiziaria, consentivano di ottenere dal gip presso il tribunale di Brescia
- dott. Enrico Ceravone - su richiesta del pubblico ministero dott. Sandro Raimondi, l'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico della
responsabile che veniva rintracciata presso la sua abitazione ed accompagnata presso la locale casa circondariale di Verona Montorio.