Ultras veronese individuato e denunciato dagli agenti della Digos
Lo scorso 17 marzo, presso lo stadio "Bentegodi" di Verona, si disputò l'incontro di calcio Hellas Verona - Vicenza, derby veneto di serie
"B" ad alto rischio per l'ordine pubblico a causa della nota rivalità di campanile. Il dispositivo di sicurezza allestito per l'occasione
evitò qualsiasi contatto tra opposte fazioni, ma non mancarono tentativi di reciproca aggressione. Come quello che avvenne all'interno dello
stadio durante la gara quando, al secondo gol della squadra scaligera, la tifoseria locale assiepata nella Tribuna Est con fare minaccioso si
avvicinò alla recinzione che li separava dal contiguo settore della Curva Nord, spazio riservato agli ospiti, con il palese intento di
dileggiarli. Alcuni supporter del Vicenza risposero alla provocazione e a loro volta si raggrupparono verso la recinzione, tanto che gli steward,
non riuscendo ad arginare l'avanzata dei facinorosi, chiesero l'intervento delle forze dell'ordine che con una rapida azione dissuasiva entrarono
nello stadio dividendo definitivamente i contendenti.
In tale frangente, mentre i due gruppi si scambiavano reciproche offese, un ultras scaligero sparò verso la Curva Nord due razzi luminosi i
quali, dopo una parabola di circa trenta metri, terminarono il loro tragitto proprio dove erano ubicati i vicentini, fortunatamente senza causare
conseguenze ad alcuno.
Esigenze prioritarie di ordine e sicurezza pubblica non consentirono l'immediata ricerca del responsabile, anche se il fatto destò notevole
clamore, tanto che la stessa Lega Calcio comminò una pesante multa alla società Hellas Verona. Tuttavia l'attività
investigativa si mise in moto subito dopo e la Digos avviò una rapida quanto complessa indagine, anche con il concorso di agenti di altri
Uffici che spontaneamente si attivarono per individuare l'autore del pericoloso gesto criminale. Partendo da un residuo della carica di lancio del
razzo, rinvenuto sugli spalti da uno steward a fine gara, la Digos veronese è giunta ad un uomo di 44 anni, conosciuto per aver già
scontato un periodo di inibizione di accesso alla stadio (c.d. "D.A.Spo.") per pregressi fatti di violenza in occasione di una partita di calcio
giocata dall'Hellas fuori casa. La Digos ha perquisito accuratamente la sua abitazione, trovando altri riscontri di prova: i razzi erano stati
sparati con una "penna-pistola" del tipo di quelle usate per le segnalazioni nautiche, acquistata via internet su un sito inglese pagando con carta
di credito. Il tifoso scaligero, vistosi scoperto, ha da subito ammesso le proprie colpe collaborando con gli agenti. Si è comunque
giustificato adducendo che, essendo intenzionato a festeggiare per il goal della squadra veronese, avrebbe voluto in realtà esplodere i
razzi verso l'alto per ottenere un effetto coreografico, ma a causa di alcune spinte accidentali ricevute da altri tifosi a lui vicini, la
traiettoria dell'artifizio luminoso si sarebbe involontariamente direzionata verso il settore ove era ubicata la tifoseria ospite.
Il reo è stato denunciato per "possesso di artifizi pirotecnici e lancio di materiale pericoloso in occasioni di manifestazioni sportive"
(artt. 6 bis e 6 ter della legge c.d. "contro la violenza negli stadi", che prevedono pene fino a quattro anni). La sua posizione è ora al
vaglio della locale Procura della Repubblica - P.M. dott.ssa Beatrice Zanotti la quale ha nel frattempo convalidato la perquisizione ed i
sequestri. A carico dell'ultrà, infine, il Questore di Verona sta emettendo un nuovo provvedimento di divieto di accesso allo stadio per i
prossimi anni.