Stimato in 6 milioni di euro lo stupefacente intercettato in un trolley all'aeroporto di Verona - Villafranca
Una valigia carica di cocaina abbandonata in una toilette dell'aeroporto, due giovani ed avvenenti messicane come corrieri della droga, e poi, infine, il paziente e scrupoloso lavoro degli investigatori per ricostruire una vicenda che non è la trama di un film, ma quanto è realmente accaduto, nei giorni scorsi, presso l'aeroporto di Verona Villafranca, allorquando, nell'ambito consueti servizi di sicurezza aeroportuale, personale della IV Zona Polizia di Frontiera - Polaria di Verona rinveniva un trolley, apparentemente in stato di abbandono.
Come previsto in tali situazioni, venivano applicate le consuete misure di sicurezza antiterrorismo ed il bagaglio, con le dovute precauzioni del caso, veniva rimosso e ne veniva ispezionato il contenuto.
I poliziotti, una volta aperta la valigia, potevano con stupore constatare che all'interno vi erano 10 pani, per un peso lordo di Kg. 12,1, contenenti una sostanza di colore bianco, che sottoposta ad una prima analisi, risultava essere "cocaina", allo stato quasi "pura".
Immediatamente, tramite le telecamere dell'aerostazione e le testimonianze delle persone presenti in quel frangente, si cercava di risalire ai soggetti che potevano aver abbandonato il bagaglio.
L'incrocio tra le dichiarazioni dei viaggiatori e le immagini del capillare circuito di sorveglianza dell'aeroporto, permettevano di restringere il campo dei sospetti addivenendo, infine, alla conclusione che quel trolley era giunto a Verona al seguito di due giovani passeggere, successivamente identificate per due cittadine messicane di 23 e 28 anni, sbarcate poco prima dal volo proveniente da La Romana (Santo Domingo).
A seguito di meticolosi accertamenti espletati sulle registrazioni, si poteva stabilire che le due ragazze, dopo aver abbandonato il bagaglio, si erano immediatamente reimbarcate a bordo di altro volo diretto a Roma Fiumicino ove, nel frattempo, erano già atterrate.
In collaborazione con personale della Squadra Mobile della Questura di Verona, prontamente informato della vicenda, scattavano le ricerche in campo nazionale delle due giovani, e, conseguentemente, venivano allertati tutti i presidi di Polizia e gli Uffici di Frontiera.
Alcuni giorni dopo, personale del Commissariato di P.S. di Ventimiglia (IM), rintracciava le due straniere in un esercizio ricettivo della cittadina ligure, ove, verosimilmente, si erano spostate nel tentativo di raggiungere le vicina Francia.
Considerati i gravi indizi di reità a loro carico, le due straniere venivano sottoposte a Fermo di Polizia Giudiziaria, per il compimento del reato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti, e, nella circostanza, era anche possibile raccogliere ulteriori riscontri che, inequivocabilmente, le collegavano all'ingente trasporto di cocaina.
Dopo la convalida del fermo di P.G. da parte dell'Autorità Giudiziaria di San Remo, Il GIP di Verona, Ufficio competente per territorio, ha emesso un proprio provvedimento con il quale ne ha disposto la custodia cautelare in carcere. Sempre su richiesta dell'Autorità Giudiziaria scaligera, le due, in attesa dell'evolversi del procedimento penale - per il quale rischiano sino a 20 anni di carcere - dovrebbero essere al più presto trasferite presso la locale Casa Circondariale di Montorio.
Per quanto attiene all'ingente quantitativo di cocaina sequestrata (che si rileva essere uno dei maggiori operati nel nord - est), considerata l'elevata percentuale di principio attivo rilevata dai narcotest, se fosse stata immessa nel circuito dello spaccio avrebbe consentito il confezionamento di circa 60.000 dosi, per un controvalore pari a circa 6.000.000,00 di Euro.