La criminale riconosciuta da una signora vittima di un tentativo di truffa due mesi prima. Telefonata immediata al 113 e arresto in flagranza da parte degli agenti della Squadra Volanti.
Nel pomeriggio di ieri due persone in via Risorgimento hanno suonato il campanello di casa di una anziana signora e l'hanno convinta a farli
entrare.
Una vicina ha notato la scena ed ha riconosciuto in quelle persone le stesse che circa due mesi fa erano quasi riuscite ad ingannarla. La signora
ha subito chiamato la figlia che con una telefonata al 113 ha consentito agli agenti delle Volanti di arrestare in flagranza una delle due persone
che al momento si stavano già allontanando, una 53enne residente a Milano. L'altra persona, un uomo, è riuscita a fuggire.
Si è poi accertato che in ambedue i casi i truffatori, con il pretesto di vedere il pavimento della casa che raccontavano essergli stato
descritto dal figlio delle vittime designate, si erano introdotti nelle rispettive abitazioni e solo grazie al sopravvenuto atteggiamento di
sospetto maturato nelle anziane erano stati costretti a dileguarsi prima di riuscire a sottrarre denaro o valori.
Nell'udienza con rito direttissimo oggi l'arresto è stato convalidato e la donna è stata condannata ad otto mesi di reclusione con
sospensione condizionale della pena.
La vicenda dimostra che è possibile difendersi efficacemente attraverso poche semplici precauzioni:
• prima di aprire la porta ad uno sconosciuto, anche se veste l'uniforme o dichiara di essere dipendente di azienda di pubblica
utilità, verificare da chi è stato mandato e per quali motivi, chiedendo un documento e/o tesserino aziendale;
• non fermarsi per strada per dare ascolto a chi chiede denaro a qualsiasi titolo, offre facili guadagni o a chi chiede di poter controllare i
soldi o il libretto della pensione, anche se chi vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili;
• in ogni caso di minimo dubbio, chiamare il 113 o il 112.