Già coinvolti in passato nel traffico e spaccio di droga, erano tornati in attività. Oltre a purissima cocaina, trovate armi e munizioni abusivamente detenute.
Un'operazione contro lo spaccio di stupefacenti è stata condotta a termine, congiuntamente da Polizia di Stato e Carabinieri della Compagnia di Legnago (VR), che, ieri, ha visto la convalida degli arresti a carico di due elementi di spicco della criminalità operante nel campo.
Due nomi eccellenti, ma soprattutto due volti già noti a "poliziotti d'esperienza" della Squadra Mobile scaligera - sezione Narcotici - per essere stati protagonisti, negli anni 90' della varie operazioni antidroga denominate "Arena Connection".
Si tratta di Giorgio De Marchi, 61enne e Luciano Pozza, 55enne, protagonisti di spaccio e detenzione di stupefacenti
I due erano recentemente rientrati in attività, gravitando nell'area della bassa veronese e, proprio qui, sono stati sorpresi e arrestati,a seguito della cessione di gr. 200 di purissima cocaina.
Così mentre il De Marchi veniva, pochi minuti dopo, arrestato dai Carabinieri di Legnago e, nella circostanza trovato in possesso di quasi Euro 5,000, custoditi nella sua autovettura, il Pozza, invece, è stato seguito ed arrestato dai poliziotti della Squadra Mobile, all'interno di un coiffeur per uomini, con ancora indosso il provento della cocaina venduta e cioè Euro 12.000 circa.
In casa del De Marchi, poliziotti e carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato materiale per il confezionamento di dosi, oltre che stupefacente, mentre, nell'abitazione del Pozza sono state rinvenute e sequestrate una carabina, una doppietta e 850 munizioni, tutto abusivamente detenuto, nonché la somma ulteriore di Euro 13.070.
E' proprio il caso di evidenziare come, seppure siano trascorsi molti anni dagli eventi che stigmatizzarono Verona come centrale della droga e che videro l'efficace azione di contrasto della Polizia di Stato veronese, la memoria e l'attenzione di quegli stessi investigatori è rimasta fervida, tant'è che, appena i due malavitosi hanno deciso di riprendere la loro "tradizionale" attività, sono stati subito riconosciuti, monitorati e arrestati.