La Squadra Mobile interrompe lo spaccio di droga tra studenti
60 uomini della Polizia di Stato, tra agenti della Questura di Verona, del Reparto Prevenzione Crimine e del Reparto Mobile di Padova, nonché due unità cinofile antidroga, tutti coordinati dalla Squadra Mobile scaligera e diretta da Gianpaolo Trevisi, sono stati impiegati dalle prime ore di questa notte in una vasta operazione antidroga denominata "FLUSS 2010", che ha portato all'esecuzione di sei ordinanze di custodia cautelare, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Verona Dott. Guido Taramelli, nei confronti di altrettanti giovani studenti, più precisamente, quattro 19enni e due 26enni, tutti residenti a Verona, accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, nonché, tre indagati in stato di libertà e la chiusura del noto locale-discoteca di Via Salisburgo "Picapollo".
L'attività d'indagine iniziata circa un anno fa dalla Squadra Mobile scaligera e coordinata dal Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Verona Dott. F. Rombaldoni, ha preso il via a seguito di alcune segnalazioni giunte su alcuni giovani che, nonostante la giovanissima età, svolgevano una florida attività di spaccio rivolta soprattutto ai giovani studenti, in qualsiasi ora della giornata, anche nel centro storico di Verona, come nei pressi dell'arco dei Gavi, del Mc Donald's di Corso Porta Nuova, in Vicolo Guasto, in Riva S. Lorenzo presso i giardini pubblici, nonché, presso la scuola frequentata, durante gli orari scolastici, prevalentemente prima dell'intervallo, dove all'interno dei bagni si appartavano per confezionare "spinelli" per poi rivenderli ai loro compagni d'Istituto.
Nel corso dell'indagine, le intercettazioni telefoniche disposte nei confronti degli indagati, hanno permesso agli investigatori di scoprire una fittissima rete di "clienti" gestiti dagli stessi e numerosi episodi di intimidazioni e minacce posti in essere contro coloro che non saldavano i debiti relativi all'acquisto della droga.
E' inoltre emerso, che il noto locale-discoteca di Verona "Picapollo", veniva utilizzato dagli indagati come luogo di richiamo e di spaccio di sostanze stupefacenti per i loro giovanissimi "clienti", soprattutto nelle serate di giovedì e venerdì, sino alle prime ore del mattino.
In particolar modo, è emerso che uno dei tre indagati in stato di libertà, svolgeva proprio l'attività di barista all'interno del locale.
Peraltro, è stato riscontrato che, in varie occasioni, gli studenti che si attardavano sino all'orario di chiusura, facendo uso delle sostanze stupefacenti, accusavano i postumi della "serata" la mattina dopo, presentandosi all'indomani in classe, in pessime condizioni psico-fisiche, o addirittura, in molti altri casi accertati, non presentandosi affatto alle lezioni, sempre all'oscuro dei propri genitori.
Per gli uomini della Squadra Mobile, il particolare contesto del locale, abbastanza isolato, in quanto situato in una delle zone periferiche industriali ed artigianali di Verona, avrebbe favorito l'opportunità di costituire un ritrovo abituale di pregiudicati italiani e stranieri, provenienti anche dalla provincia veronese, divenendo spesso oggetto di diversi interventi da parte delle Forze di Polizia per risse tra gli avventori, balzati poi anche nelle cronache locali.
Sulla base degli elementi pregiudizievoli raccolti dagli investigatori, che hanno evidenziato una concreta situazione di rischio per l'ordine e la sicurezza pubblica, nel corso della notte è stato effettuato un controllo di polizia all'interno del locale, unitamente agli uomini della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Verona, diretti da Fernando Malfatti, a seguito del quale, il Questore di Verona Vincenzo Stingone ha disposto la chiusura dello stesso ai sensi dell'art. 100 del T.U.L.P.S..