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Sequestrati beni al "Clan SARTOR" per 300mila Euro

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La complessa attività d'indagine, svolta dagli uomini della Divisione Polizia Anticrimine - Sezione Misure di Prevenzione, è durata due anni

La Polizia di Stato di Verona, a conclusione di un'articolata attività d'indagine svolta dagli uomini della Divisione Polizia Anticrimine della Questura scaligera, durata due anni e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia, ha eseguito il decreto di sequestro preventivo di beni, emesso dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Venezia, per un ammontare di circa 300.000,00 Euro, nei confronti dell'elemento di spicco del "clan" storico della malavita veronese, SARTOR Claudio, detto "Moreno", di 52 anni, del Villaggio dell'Oca Bianca, la cui egemonia nello spaccio di sostanze stupefacenti è indiscussa sin dagli anni '80.

L'attività, scattata all'alba dagli uomini dell'Ufficio Misure di Prevenzione - Sezione accertamenti patrimoniali e diretti dal dirigente della Divisione Anticrimine Vice Questore Aggiunto Dott. Roberto Salvo, ha messo a segno un durissimo colpo al "Clan Sartor", poiché, l'operazione di polizia, s'inquadra nel proposito d'indebolimento della forza economica dei gruppi criminali presenti sul territorio veronese.

Il Decreto di sequestro ha interessato una serie di beni acquistati dal Sartor Claudio, per il tramite dei propri familiari, quali: un appartamento sito in Verona con annessa autorimessa, nonché le quote sociali nel valore del 50% di una Società di estetica intestata alla figlia.

Un'attività, quella svolta dagli uomini della Divisione Polizia Anticrimine, complessa, certosina, che scaturisce dall'analisi criminale del territorio, mediante la raccolta quotidiana di una mole rilevantissima di dati, attinenti tutta la provincia veronese e che ha posto l'attenzione sul Sartor Claudio dalla prima metà dell'anno 2008.

Durante l'attività, effettuata di iniziativa dagli investigatori, veniva riscontrato che, l'uomo, nonostante fosse sottoposto a misura di sicurezza, riusciva a spostarti indisturbato nel Triveneto, in Lombardia ed Emilia Romagna, iniziando ad accumulare una serie di immobili e partecipazioni in società.

Tutto l'impianto propositivo, basato su accertamenti cartacei, appostamenti e sopralluoghi, ha riguardato vari beni che solo parzialmente sono rientrati nell'ambito della misura preventiva adottata.

Infatti, Sartor Claudio, personaggio di spicco per l'approvvigionamento e la distribuzione sul territorio di sostanza stupefacente, dopo un lunghissimo periodo di reclusione, dal 1993 fino al 2005, durante il quale era stato già destinatario di misura di prevenzione personale e patrimoniale con altro sequestro di beni, scontato il suo debito con lo Stato, si attesta nuovamente nel mercato illecito delle sostanze stupefacenti, accumulando nel periodo di libertà beni che sono stati acquistati con denaro provento dall'attività di spaccio.

Il provvedimento è stato notificato al SARTOR presso la Casa Circondariale di Livorno, in quanto vi si trova detenuto dal 29.10.2008, per scontare una condanna di 6 anni e 8 mesi di reclusione, a seguito dell'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, scaturita da una indagine per traffico di sostanza stupefacente nelle province di Verona, Milano, Modena, Padova e Rovigo, coordinata dalla stessa autorità giudiziaria di Venezia che ha disposto il sequestro di beni e che vedeva coinvolte venti persone tra cui il SARTOR Claudio.

L'ingente sequestro eseguito dalla polizia scaligera, si colloca all'indomani di un altro importante risultato conseguito dalla Squadra Mobile della Questura di Verona, con l'esecuzione dell'Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dall'Ufficio del Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Verona ed eseguita il 13 aprile scorso, denominata "Deja vu" e che ha visto coinvolti diversi componenti della famiglia SARTOR.

La sezione Accertamenti Patrimoniali della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Verona, ha anche collaborato nell'ultimo anno con i Tribunali di Crotone e Reggio Calabria in materia di sequestri e confisca di beni nei confronti di personaggi di spicco della criminalità organizzata nazionale, che avevano investito in società preesistenti o successivamente costituite nella provincia di Verona.


10/06/2010

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