La polizia ne arresta 4 e ne denucnia altri 6
Teatro della triste vicenda la centralissima piazza Brà di Verona dove, un artista di strada, mimo del personaggio "Pinocchio", è stato avvicinato da un gruppo di dieci ragazzi i quali, dapprima lo hanno deriso ed ingiuriato e, poi, fatto scherno davanti alla gente versandogli addosso il contenuto di una bottiglia di vodka; come se non bastasse, lo hanno altresì accerchiato e spintonato a più riprese allo scopo di sottrargli delle monete ricevute in offerta dai passanti, contenute in una scatola di cartone e pari a Euro 10,00.
A nulla sono valsi i ripetuti inviti dell'artista ad essere lasciato in pace, anzi, lo sbeffeggiamento del gruppo ha continuato fino a quando hanno portato a termine il loro proposito cioè quello di rapinare l'artista dei suoi pochi soiccioli, per poi fuggire tutti insieme a piedi.
Il gruppo è stato immediatamente intercettato da tre equipaggi di Volante della Polizia, nel frattempo, allertati dall'artista di strada tramite il 113 al cui operatore il malcapitato ha fornito precise indicazioni circa i suoi aggressori.
Al cospetto dei poliziotti i 10 giovani, che si presentavano ubriachi, risultavano essere sette minorenni ( di età attorno ai 17 anni) e tre maggiorenni ( dai 18 ai 20 anni). I maggiorenni ed uno dei minorenni sono stati arrestati, mentre, tutti gli altri denunciati in stato di libertà.
Si tratta di una banda di giovani composta da stranieri ( albanese, columbiano, argentino, rumeno, serbo) e italiani (Verona e Provincia) che, fin dal momento del loro fermo da parte dei poliziotti, hanno mantenuto un atteggiamento ostile e spavaldo poiché hanno più volte sfidato i poliziotti con un linguaggio oltraggioso e di disprezzo verso la divisa e la legge.
Anche quando i poliziotti hanno chiesto alla ragazza del gruppo che era con loro di esibire i propri documenti di identità, due degli arrestati e, precisamente il maggiorenne ed il minorenne, hanno imposto alla loro amica di non ottemperare all'invito degli agenti e, nell'intento di attuare il loro proposito, si sono frapposti tra i poliziotti e la ragazza stessa per evitare che gli agenti facessero il loro lavoro.
Gli arrestati hanno così aggredito i poliziotti colpendoli ripetutamente con calci e pugni.
Il minore arrestato, in sede di perquisizione personale, è stato trovato in possesso di due coltellini svizzeri, mentre uno dei maggiorenni arrestato è stato trovato in possesso di un amuleto (una monetina dorata con impresso un quadrifoglio) di proprietà dell'artista di strada.
Nel tardo pomeriggio di ieri il G.I.P. del Tribunale di Verona dr.ssa Cesari ha disposto nei confronti di due dei 3 maggiorenni arrestati la misura della custodia cautelare degli arresti domiciliari e nei confronti del terzo quella della custodia cautelare in carcere; mentre, nei confronti del minore arrestato il giudice del Tribunale dei Minorenni di Venezia ha adottato la misura cautelare della permanenza in casa.
La modalità di questa rapina ripropone il problema della violenza giovanile collettiva: distruggere, umiliare offendere, picchiare, rapinare per rabbia, per frustrazione, per noia per gioco o per nessun motivo. Adocchiare la vittima, circondarla senza dare la possibilità di reagire tant'è la disparità di forza. Prima gli insulti, poi la violenza. Girare in gruppo perché la loro unione è l'arma vincente contro chiunque, anche, a loro avviso, le forze dell'ordine
Ci si chiede naturalmente cosa spinge questi giovanissimi a comportarsi così. Agli addetti ai lavori le risposte.
Per la Polizia nessuna indulgenza verso questi fenomeni.