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OMICIDIO A VERONA - KILLER INCASTRATI DA VIDEO

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I poliziotti della Squadra Mobile chiudono le indagini dopo oltre due anni di attività.

Il 17 novembre 2007, attorno alle ore 10,40, i poliziotti della Squadra Mobile della Questura scaligera, rinvenivano il corpo, esanime e riverso in una pozza di sangue, di un uomo: BETTIOLO ALFREDO, all'interno della sua agenzia di pratiche automobilistiche, sita in Verona.

Immediatamente soccorso e trasportato presso il locale Ospedale Civile Maggiore, il Bettiolo, dopo due giorni, decedeva a causa delle gravissime lesioni riportate al capo.

L'esame autoptico rivelava che l'uomo era stato dapprima colpito al capo con un corpo contundente e successivamente attinto da un unico colpo d'arma da fuoco, di piccolo calibro, che ne aveva causato la morte dopo lunga agonia, collocando temporalmente l'aggressione in suo danno nella serata del precedente 16 novembre.

L'analisi delle immagini riprese dall'impianto di videoregistrazione installato nell'ufficio della vittima permetteva di stabilire con certezza che gli autori dell'omicidio erano due persone, ma, la scarsa qualita' dei fotogrammi, nonché il parziale travisamento dei soggetti, non dava modo di risalire alla loro identificazione.

Nel gennaio 2010, la Procura della Repubblica di Verona autorizzava la diffusione delle predette immagini allo scopo di consentire a chiunque ritenesse di riconoscervi l'uno o l'altro dei soggetti, di fornire un contributo alle indagini.

Tra le innumerevoli segnalazioni pervenute agli inquirenti di questa Squadra Mobile, l'attenzione si focalizzava, sulla base di riscontri oggettivi che venivano di volta in volta esperiti, su talune che indicavano uno dei due soggetti autori del crimine in BEGNINI WALTER, domiciliato a Verona, senza fissa dimora

Si intraprendeva una lunga, complessa e meticolosa attivita' d'indagine a carico del Begnini, supportata anche da strumentazione tecnica, che andava a corrispondeva perfettamente con gli elementi e i dati acquisiti all'epoca dell'omicidio, permettendo altresi' di individuare in

SANTORIELLO CARLO, l secondo soggetto, ritratto sia nelle immagini videoregistrate dall'impianto del Bettiolo che in quelle reperite nei giorni dell'omicidio da analoghi impianti di un vicino istituto bancario.

Durante i primi giorni del corrente mese di aprile, quindi, la Procura della Repubblica di Verona, nella persona del sost. proc. dr. Fabrizio Celenza, accogliendo in toto l'esito delle certosine indagini condotte, richiedeva al competente Ufficio del G.I.P. l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei predetti Begnini e Santoriello.

Mercoledì 7 aprile u.s., il Giudice per le Indagini Preliminari d.ssa Monica Sarti, ritenendo a sua volta precisa, logica nonche' riscontrata da numerosi elementi oggettivi la ricostruzione dei fatti; ravvisando gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, emetteva il provvedimento restrittivo richiesto, ritenendoli responsabili, in concorso tra loro, di omicidio aggravato dalla premeditazione.

Il movente del delitto potrebbe essere riconducibile a un contenzioso per questioni di natura economica, in atto da anni tra la vittima ed i suoi assassini.

"Prima o poi i nodi vengono al pettine" ha commentato soddisfatto il Questore Stingone che si è complimentato con i poliziotti della Squadra Mobile per il loro acume investigativo e l'instancabile lavoro svolto.


13/04/2010

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