Tragedia familiare impedita dal tempestivo intervento della Polizia di Stato
Poteva trasformarsi nell'ennesima tragedia familiare quanto accaduto davanti all'ospedale veronese di Borgo Trento, ma grazie al tempestivo intervento del Sovrintendente della Polizia di Stato Carlo Secondi, operatore del Posto di Polizia del nosocomio, si è potuto interrompere una tragedia che un padre stava consumando nei confronti del suo piccolo.
Un uomo di origine ghanese, di 40 anni, è stato infatti arrestato dalla Polizia di Stato dopo aver tentato di uccidere il proprio figlioletto di appena quindici mesi con un morso inferto alla gola del piccolo.
L'uomo si era recato nel corso della mattinata presso l'ospedale accompagnato in auto dalla moglie, la sorella, una nipote ed il figlioletto, in quanto, negli ultimi giorni, i parenti notavano in lui un comportamento strano, con manifestazioni di manie di persecuzione, tale da far presupporre che soffrisse di problemi psichiatrici.
Dopo aver rifiutato più volte di essere portato all'ospedale, con molta insistenza i parenti riuscivano a farlo salire in auto e a recarsi in P.le Stefani, dove, una volta giunti, nuovamente l'uomo manifestava un evidente stato di agitazione, tale da arrivare a minacciare i suoi parenti di uccidere il bambino che teneva in braccio se lo avessero portato all'interno dell'ospedale.
Preoccupate per le intenzioni dell'uomo, le donne cercavano quindi invano di togliere dalle mani il bambino, in quanto il ghanese con forza lo tratteneva a sé, sino ad arrivare a mettere in pratica quanto aveva poco prima dichiarato.
Infatti, con un gesto fulmineo, l'uomo azzannava con forza il collo del bambino al punto tale da farlo sanguinare.
Nasceva così all'interno della autovettura una colluttazione con i parenti, al fine di cercare disperatamente di staccare il collo del bambino dalla morsa dell'uomo.
Nel frattempo alcuni passanti notato il trambusto, chiedevano l'intervento del poliziotto presente all'interno del posto di Polizia dell'ospedale e al "113".
Il Sovrintendente interveniva immediatamente sul posto, e dopo esser riuscito a far rilasciare il bambino per essere accompagnato con urgenza all'interno del Pronto Soccorso per le cure sanitarie, impediva che l'uomo si potesse dare alla fuga.
In pochi minuti giungeva sul posto anche una Volante della Polizia, mediante la quale si riusciva dopo una colluttazione a bloccare l'uomo fortemente alterato psicologicamente.
Una volta ammanettato, lo stesso veniva condotto presso il reparto di psichiatria, dove, una volta visitato e sedato, veniva riconsegnato alla Polizia.
A seguito della ferita inferta al bambino, quest'ultimo veniva giudicato guaribile dal Pronto Soccorso in otto giorni.
Inoltre, sempre da quanto riferito dai sanitari, il punto delicato in cui era stato morso il piccolo, avrebbe potuto causare anche la morte dello stesso se non fosse stata interrotta la pressione esercitata dal padre grazie all'intervento effettuato.
A seguito della colluttazione, i poliziotti intervenuti riportavano anche loro delle lesioni risultate guaribili dai 4 ai 10 giorni.
L'uomo veniva quindi tratto in stato d'arresto per i reati di TENTATO OMICIDIO e LESIONI FINALIZZATE A COMMETTERE RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE ed associato presso il carcere veronese di Montorio.