Le misure restrittive disposte a livello nazionale in materia di contenimento dell’attuale pandemia hanno imposto, anche quest’anno, una sobria celebrazione dell’Anniversario della Polizia di Stato.
La cerimonia si è svolta con la sola deposizione, nel piazzale antistante la Questura, di una corona d’alloro a nome del Questore della Provincia di Verona, dott.ssa Ivana Petricca, che, insieme al Prefetto, dott. Donato Cafagna, ha onorato i caduti della Polizia di Stato e riservato ai loro familiari un affettuoso pensiero.
«La ricorrenza della Festa della Polizia – ha precisato la dott.ssa Petricca – rappresenta un momento importante per valorizzare l’impegno delle donne e degli uomini della Polizia di Stato ed è anche il momento privilegiato per fare un bilancio del lavoro svolto. Tra quelli raccolti, spicca un dato importante: il numero di chiamate pervenute al 113, quasi triplicato rispetto allo scorso anno, a riprova della fiducia che il cittadino ripone nella Polizia di Stato, punto di riferimento costante in caso di pericolo, ma anche sostegno diretto in questo momento di incertezza causato dall’emergenza sanitaria».
«Oggi» ci ha tenuto a ricordare il Questore «non dobbiamo, però, limitarci a guardare solo l’attività dell’anno appena trascorso, ma dobbiamo volgere lo sguardo molto più indietro ed apprezzare la lunga storia di questa Istituzione che, nel corso dei 169 anni dalla sua fondazione, ha saputo rinnovarsi, dimostrandosi, di volta in volta, idonea a far fronte alle emergenti esigenze della collettività». Un percorso scandito da numerosi traguardi e di cui la legge 121 del 1981 ha costituito la pietra miliare. Smilitarizzazione, sindacalizzazione, parificazione del ruolo delle donne, sono solo alcuni dei tanti aspetti rivoluzionari introdotti. L’azione dei promotori, infatti, non si è esaurita nella ridefinizione delle singole istanze emergenti, ma si è sviluppata ben oltre, andando a toccare la struttura dell’amministrazione nel suo complesso. Si tratta, infatti, del provvedimento normativo cui va attribuito il merito di aver ridisegnato l’intera Amministrazione della Pubblica Sicurezza e rifondato, di fatto, la Polizia di Stato, il cui anniversario si festeggia proprio il 10 aprile, data di pubblicazione di questa imponente legge di Riforma.
Tra i più importanti traguardi, quello di aver maturato, accanto ad un’identità istituzionale – che si sviluppa in senso piramidale, dalla sommità sino alla base – un’identità comune o plurale fondata sulla missione univoca che è garantire l’esercizio dei diritti di libertà proclamati dalla nostra Costituzione. Una mission che trova la sua forza propulsiva nel Dipartimento di Pubblica Sicurezza, che conserva la propria centralità esercitando la funzione di guida e coordinamento delle molteplici realtà territoriali.
Con questo spirito, tutte le articolazioni, dal centro al territorio, si sono unite negli intenti ed hanno avviato un comune percorso per poter rispondere alle istanze di sicurezza della società nel suo complesso.
«A 40 anni dalla riforma, occorre proseguire sulla strada intrapresa, al fine di favorire le migliori condizioni per anticipare l’evoluzione dei prossimi decenni, per avere – come ha affermato il Capo della Polizia Lamberto Giannini – “una Polizia di Stato al passo coi tempi, in grado di rispondere alle istanze di sicurezza delle nostre comunità”».
Perché “Esserci Sempre” è il nostro motto, e noi vogliamo esserci, oggi come ieri. “Viva l’Italia, viva la Polizia di Stato”