Era in evidente stato di ipotermia dovuto alla lunga permanenza in acqua l’uomo salvato domenica notte dagli agenti delle Volanti. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il trentanovenne veronese sarebbe accidentalmente scivolato dentro il fiume mentre si trovava in compagnia di un amico in prossimità della sponda adiacente a Bosco Buri e sarebbe rimasto intrappolato nel fango, impossibilitato ad uscire ed in balia della corrente, per oltre 30 minuti prima di dare l’allarme.
A segnalare l’accaduto è stata la madre, avvisata, poco dopo la mezzanotte, dall’amico che aveva assistito alla scena e che, nonostante i ripetuti tentativi, non era riuscito a trascinare a riva la vittima.
Quando i poliziotti hanno raggiunto l’argine del fiume, hanno immediatamente intuito il pericolo che l’uomo – ormai pallido in viso, scosso da brividi e in stato confusionale – stava correndo ed hanno così deciso, in pochi secondi, la strategia da adottare per evitare che, a causa dell’evidente stanchezza fisica, lo stesso venisse trascinato lontano dalla corrente.
Utilizzando la cintura della divisa come fune, i due operatori delle Volanti intervenuti sono riusciti a mantenere il trentottenne vicino alla sponda del fiume fino all’arrivo dei Vigili del Fuoco, con l’ausilio dei quali lo hanno finalmente estratto dall’acqua e messo in salvo.
Un altro esempio di professionalità ed alto senso del dovere: qualità che, in questa circostanza, hanno consentito di salvare una vita.