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Contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti e alla criminalità diffusa: ventiseienne marocchino incastrato dalla Polizia di Stato. Intercettata e arrestata anche una cinquantaseienne di origine nigeriana gravata da un ordine di carcerazione

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Volanti - Spaccio

Proseguono serrati i controlli della Polizia di Stato orientati a prevenire ogni possibile turbativa dell’ordine e della sicurezza pubblica e volti, nel contempo, a contrastare qualsiasi forma di illegalità sul territorio veronese.

Solo qualche giorno fa, nel quartiere di San Pancrazio, più volte setacciato dalle Forze dell’Ordine con vari blitz all’esito dei quali sono stati arrestati ed espulsi numerosi cittadini extracomunitari irregolari sul territorio nazionale, era finito in manette un 31enne marocchino trovato in possesso di 8 involucri di cocaina.     

Ancora, giovedì pomeriggio, a soli ottocento metri di distanza, le volanti della Polizia di Stato hanno fatto irruzione nell’ex deposito ferroviario sito in via Porto San Michele, noto punto di ritrovo per lo spaccio di sostanze stupefacenti e la ricettazione di materiali compendio di furto.

Qui, gli agenti hanno intercettato due soggetti stranieri, entrambi sottoposti a perquisizione personale dopo essere stati prontamente identificati: infatti, a carico di uno dei due – un ventisettenne di origine marocchina – è risultata pendente una nota di rintraccio della locale Squadra Mobile.

Se il controllo personale dei soggetti ha avuto esito negativo, a seguito di un’ispezione dello stabile abbandonato sono stati invece rivenuti – seppur non nelle immediate vicinanze degli stessi – sette smartphone di marche differenti e in discrete condizioni, un computer portatile, tre coltelli, un manganello e una pinza multiuso.

Terminati gli accertamenti sul posto, quindi, lo straniero è stato accompagnato in Lungadige Galtarossa, dove è stato riconosciuto – grazie all’analisi delle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza – da altri agenti delle Volanti quale autore di un furto consumato il giorno prima in zona Veronetta. L’uomo, quindi, risultato peraltro anche irregolare sul territorio nazionale, è stato denunciato e messo a disposizione del locale Ufficio Immigrazione.

Poche ore dopo, poi, una cinquantaseienne nigeriana è stata individuata e arrestata dagli agenti delle Volanti.

È partito tutto da una chiamata pervenuta alla Centrale Operativa della Questura intorno alle 23, quando una pattuglia della Polizia di Stato è intervenuta in Via Roveggia per una segnalazione di lite in famiglia tra madre e figlio.

Nel momento in cui gli agenti hanno proceduto al controllo dei soggetti coinvolti nel diverbio, è emerso che la donna, una cinquantaseienne di origine nigeriana, risultava destinataria di un ordine di carcerazione, emesso dal Gup presso il Tribunale di Trento.

Gli scrupolosi controlli posti in essere dai poliziotti intervenuti hanno consentito di appurare che la donna – a carico della quale sono risultati numerosi precedenti anche per reati contro il patrimonio e per spaccio di sostanze stupefacenti – era stata condannata nel gennaio 2023 per prostituzione e favoreggiamento dell’ingresso clandestino.

Al termine degli accertamenti, pertanto, è stata condotta presso il carcere di Montorio dove dovrà scontare la pena detentiva di 3 anni e 18 giorni di reclusione.

Soltanto nella giornata di giovedì, la Polizia di Stato ha sottoposto a controllo nella provincia di Verona 917 persone.


18/11/2023

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